Scrive Tuttosport, la sfida tra Juventus e Fiorentina, almeno negli episodi, si è risolta nello spazio di pochi centimetri. Quelli evidenziati dalla goal line technology in occasione dell’incornata vincente di Rabiot, quando l’orologio al polso di Michael Fabbri di Ravenna ha vibrato segnalando come la sfera avesse interamente varcato la linea di fondo nonostante l’intervento di Terracciano.
Il direttore di gara si è “appoggiato” alla tecnologia in altre due circostanze: il fuorigioco automatico, infatti, ha prima negato a Vlahovic la gioia del gol dell’ex e poi a Castrovilli l’urlo per il pareggio in extremis, dato che l’azione era stata viziata dalla posizione attiva (valutazione per cui l’arbitro si è recato al Var) di Ranieri in offside. La gara, per il resto, vive sul sottile equilibrio di un discreto nervosismo: manca un rosso a Bonaventura, prima duro su Di Maria e poi scomposto su Rabiot da ammonito.
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