Lecce-Roma, Ibanez chiave per creare superiorità numerica. Garanzia palle inattive. L’analisi

Nell’anticipo delle 18 di sabato della 22° giornata si sono affrontate Roma e Lecce allo stadio Via del Mare. In una sfida in cui la Roma cercava punti per consolidare la sua posizione Champions, mentre il Lecce per distanziarsi ulteriormente dal terzultimo posto, è terminata 1 a 1; con autogol di Ibanez (propiziato da un colpo di testa di Baschirotto) e gol di Paulo Dybala su calcio di rigore.

L’impostazione di gioco degli ospiti è stata quella ormai consolidata con il 3-4-2-1, con Zalewski dirottato sulla destra ed El Shaarawy sulla sinistra. Dietro la punta Abraham, confermati i due trequartisti Pellegrini e Dybala.

Dopo un avvio di gara caratterizzato da una grandissima aggressività dei padroni di casa, che viene premiata con il vantaggio al 7’, la Roma è riuscita ad impadronirsi maggiormente del pallino del gioco, trovando il pareggio dieci minuti più tardi.

La trama dell’impostazione giallorossa prevedeva la giocata esterna da parte di un difensore centrale, questo perché il Lecce in fase di non possesso copriva molto bene le zone centrali del campo, con una densità tale da rendere molto difficile per la Roma impostare con i suoi due mediani. È stato ripetuto più volte lo scambio tra esterno e braccetto difensivo per eludere la prima pressione salentina. Come ormai consueto non sono mancate le partenze palla al piede di Ibanez per sfruttare la sua velocità e creare superiorità numerica in mezzo al campo.

Come si può vedere dal frame qui sopra, un’azione tipica romanista per mettere in difficoltà la difesa del Lecce è stata: un trequartista (in questo caso Pellegrini) che si buttava sull’esterno per ricevere palla, con l’esterno che andava quindi a convergere al centro nello spazio e successivamente a raccogliere la sponda della punta sul cross dell’esterno.

Si è potuto notare che la manovra offensiva della Roma è stata sempre sbilanciata sulla sinistra, zona in cui operava El Shaarawy, il quale presenta maggiori caratteristiche offensive rispetto a Zalewski.

In quest’immagine possiamo vedere una bella azione nei minuti finali del primo tempo, con uno scambio veloce tra i due trequartisti che pescano poi in profondità Abraham, il cui tiro va però a sbattere su Falcone. 

Nel secondo tempo la Roma si è resa pericolosa in alcune occasioni tramite le solite palle inattive, ma complice la poca concretezza degli attaccanti e l’ottima lucidità di Falcone, il risultato è rimasto invariato.

L’impostazione tattica anche nel secondo tempo è rimasta la medesima, con la Roma che provava a costruire e un Lecce molto aggressivo che si affidava sulle ripartenze alla velocità di Di Francesco prime e di Banda poi. 

Nel finale Mourinho non si è sbilanciato per cercare un assalto finale, ma ha fatto cambi ruolo su ruolo. Da notare il rientro in campo di Gini Wijnaldum. Solo negli ultimi minuti sono passati, con l’ingresso in campo di Belotti e Solbakken, ad un diverso sistema di gioco con due punte e un trequartista.

Questo pareggio conferma quanto sia ostica per le big la trasferta in casa della squadra di Baroni, per la Roma un punto che conferma il posizionamento Champions e conferma la difficolta della squadra ad ottenere una continuità di vittorie in questo campionato.

Analisi tattica a cura di Alessandro Rosa

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