“Cose che succedono”. “Iniziano e finiscono in campo”. “Piccole incomprensioni chiarite negli spogliatoi”. “Il gruppo è buono”. “Si frequentano anche nel tempo libero”. Avete appena letto le “frasi fatte” che il mondo del calcio ha sempre pronte all’uso (e spesso all’abuso). Il litigio tra compagni di squadra è come quei tabù di tanti anni fa: si bisbiglia in segreto a tutti, non si confessa apertamente a nessuno.
Anno 2023. Il mondo è cambiato, partendo dalla comunicazione. Oggi non è più consentito rifugiarsi nel “si fa, ma non si dice”. L’immagine di Lukaku che (prima) rimprovera e (poi) insulta Barella diventa virale su tutti i social quasi in tempo reale. Fondamentale esserne consapevoli. Invece Simone Inzaghi sembra un uomo fuori dalla contemporaneità quando, a fine partita, chiede di non vederla più in tv. Dall’enciclopedia delle frasi fatte, l’allenatore pesca la più adatta alla vigilia di San Valentino: “Sono grandi amici, negli spogliatoi erano seduti uno di fianco all’altro”. Ma così passano due messaggi sbagliati in un colpo solo.
1. Non è opportuno che due compagni di squadra si agitino e comportino in quel modo. La giustificazione dell’amicizia è un autogol. Proprio perchè amici, dovrebbero aiutarsi visibilmente. Sennò, figuriamoci come potrebbero comportarsi i semplici colleghi oppure i nemici.2. L’allenatore che giustifica e non chiarisce, non fa un buon lavoro. Nè per sè stesso, né per la squadra.
C’è poi anche un altro messaggio sbagliato, ed è quello che arriva all’esterno, quindi riguarda gli uomini della società, in testa Marotta che alla comunicazione è sempre stato attentissimo. Con l’immagine già approdata sui telefonini di tutto il mondo, se è vero – come sarà sicuramente vero – che Lukaku e Barella sono ottimi amici ed hanno rapidamente chiarito/dimenticato il litigio, doveva essere diffuso un contenuto social altrettanto forte. Senza esagerare con un bacio tipo Fedez e Rosa Chemical, ma almeno una stretta di mano sarebbe stata utile. Qualcosa di efficace sia per la forma che per la sostanza.
Comunque, la migliore risposta sarà in campo dove, sotto il profilo tecnico, per tornare al top Lukaku avrebbe bisogno di giocare più con Dzeko (regista avanzato) che con Lautaro (finalizzatore e basta). Ma ci vorrebbe un passo indietro di Inzaghi e anche dei titolisti che da anni si trastullano con la “Lu-La”che magari una volta era piena, ma in questa stagione palesemente calante. Anche Barella avrebbe bisogno di sentirsi più stimolato, se non addirittura in discussione. Parliamoci chiaro: per la concorrenza di Brozovic dovrebbe “tremare” anche lui, non solo Mkhitaryan panchinato o Çalhanoğlu traslocato mezzala.
Ci sono tanti piccoli particolari da chiarire, qualche problemino da risolvere, un pizzico di mistero da svelare… Insomma, c’è tanto da lavorare, all’Inter, sul litigio tra Barella e Lukaku. Solo una cosa da evitare: far finta di nulla, tanto “sono cose che succedono”. Perché magari sarà anche vero, ma è meglio se non succedono.
Fonte: Calciomercato.it
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