Jankto dopo il coming out: “Il calcio è ancora omofobo ma io mi sento finalmente libero”

Jakub Jankto torna a parlare dopo il suo coming out e lo fa in esclusiva a Le Iene, nella puntata di stasera in prima serata su Italia 1: “Dopo 27 anni con quella barriera non puoi vivere come vuoi, ora mi sento veramente libero ed è straordinario. Se il mondo del calcio è omofobo? Sicuramente un po’ sì, perché se sono io il primo calciatore è così”. Intervistato a Praga dall’inviato Nic Bello, per la prima volta e in esclusiva, dice la sua: “Per alcuni è una rivoluzione, per me è una cosa assolutamente normale. Qual è stata la reazione della gente? Mi hanno applaudito nella prima partita dopo il coming out quindi le sensazioni sono top”. “Sul fatto che molte tifoserie vengano additate come razziste, l’ex centrocampista di Ascoli, Udinese e Sampdoria, spiega: “Soprattutto quando giochi fuori casa ti vengono a dire certe parolacce, gli ultras sono così“. Anche per questo non è stato facile trovare il coraggio di dirlo, ma Jankto, che più che rispondere alle critiche o alle paure di tanti colleghi, preferisce utilizzare una frase di Claudio Ranieri: “Come ha detto lui, siamo tutti una famiglia. Mi auguro che diventi una cosa normale, un messaggio positivo”.

Fonte: Sportmediaset

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