Scrive Sportmediaset, emergono nuovi particolari nell’ambito dell’inchiesta Prisma che indaga sui bilanci della Juventus, questa volta nelle parole di Maurizio Lombardo, ex segretario generale del club bianconero, rilasciate ai pm e ai militari della guardia di finanza. Le attenzioni si rivolgono a una valigetta contenente side letter e pattuizioni che secondo gli investigatori non sono mai stati depositati ufficialmente: “Erano tenuti in una cartellina marchiata Juventus – si legge sul Corriere di Torino – e ce l’avevo sempre con me, in una valigetta“. Valigetta che Lombardo, oggi alla Roma, si portava sempre dietro, a casa o anche in vacanza: “Poteva capitare che mi chiamassero a ogni ora e volessero sapere cosa ci fosse scritto (Paratici chiamava anche di notte)”.
INDAGINI DELL’INCHIESTA JUVE: LE PAROLE DI LOMBARDO – Sulla delicatezza di quegli accordi, Lombardo precisa: “Io sapevo che erano documenti che era meglio non uscissero“. Gli investigatori gli chiedono: qualcuno le disse di non tenere queste scritture in ufficio? “Sicuramente Marco Re (ex direttore finanziario, ndr) e Cesare Gabasio (avvocato e attuale capo ufficio legale del club, ndr)”. Erano scritture non depositate perché “potevano generare un impegno a livello di bilancio” parlando di alcuni accordi col Sassuolo. Tornando a livello generale precisa “Presumo perché impegavano la Juventus o la controparte”.
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