Il magazine tedesco Sport-Bild ha intervistato Franck Ribery, attuale membro dello staff tecnico della Salernitana. L’ex attaccante dei granata, del Bayern e della Fiorentina, ha parlato di vari temi, in particolare del suo futuro nel mondo del calcio: “In questo momento sono a Salerno e mi unirò alla squadra come vice-allenatore. Spero che con la mia esperienza possa aiutare la squadra ad uscire dalla zona retrocessione. Ringrazio la Salernitana per avermi dato fiducia come vice-allenatore. Il mio obiettivo è diventare allenatore, sto studiando per ottenere il patentino. Divenire allenatore mi permetterà di ritrovare l’adrenalina e la passione che mi ha accompagnato ogni giorno negli allenamenti e nelle partite. Non posso vivere senza, ne ho bisogno per essere felice. Ho imparato tutto nella mia carriera e ho incontrato grandi formatori che mi hanno trasmesso la loro passione e conoscenza. Perciò penso di avere buone prospettive per diventare un allenatore”.
Ribery ha incontrato tanti allenatori nel corso della sua pluridecorata carriera, dai quali ha imparato i trucchi del mestiere: “Da quale allenatore ho imparato di più? Probabilmente non da Louis Van Gaal, con cui continuavo a litigare. Per me la cosa più importante è che ci sia una perfetta simbiosi tra i giocatori e l’allenatore e che entrambe le parti si apprezzino e si rispettino. L’allenatore deve creare una buona comunità, nella quale tutti i giocatori devono sentirsi importanti. E’ così che funziona una squadra per me, a volte sono importanti semplici dettagli come un abbraccio, un ciao, delle parole che permettono di piacersi e motivarsi quando non si è di buon umore. Mi piace ripensare ai miei primi anni al Bayern con Hitzfeld o Heynckes, quando esisteva questo tipo di comunicazione in squadra. Questo mi ha permesso di essere sempre al top. Guardiola era un ottimo allenatore, il nostro rapporto è buono. Il rapporto migliore, però, l’ho avuto con Hitzfeld, Heynckes e Ancelotti, che è un uomo davvero eccezionale. Con loro ho reso al meglio perché avevo la testa libera dai pensieri e mi divertivo come un bambino”.
L’ex attaccante francese ha poi parlato di Gnabry e Sané, eredi della coppia Ribery-Robben al Bayern: “I giocatori del Bayern hanno bisogno di avere il fuoco dentro. Si tratta di una questione di impostazione. Entrambi sono giocatori di altissimo livello, con grande potenziale. Sono veloci, tecnici, hanno un buon tiro. Mi piacciono anche umanamente, so che entrambi possono migliorare. Io ho dovuto lottare duramente per avere la possibilità di stare al Bayern. Per essere fra i migliori al mondo bisogna lavorare intensamente. Il mio obiettivo era arrivare in cima. Anche Robben ha lavorato ogni giorno come un pazzo. Anche lui aveva il fuoco che ardeva dentro. Per stare a quei livelli bisogna desiderare di migliorare ogni giorno. Indipendentemente dal valore che il giocatore ha già dimostrato di avere. Bisogna continuare a spingere sull’acceleratore”. Sempre in casa Bayern c’è il suo connazionale, Kingsley Coman: “King sta sfruttando il suo pieno potenziale con grande maturità. Trascina i compagni e continua ad offrire prestazioni di livello mondiale. Ha subito molte critiche per il rigore sbagliato nella finale del Mondiale, ma ha subito smaltito l’episodio perché è forte mentalmente”.
A proposito di connazionali, in chiusura Ribery si è soffermato su Mbappé e Zidane: “Mbappé è destinato a diventare il successore di Lionel Messi nell’olimpo mondiale. E’ pieno di freschezza, di energia ed ha sempre fame. Conosco bene Zizou. Non lo vedo prendere le redini di un club in un paese di cui non conosce la lingua. Per questo non riesco ad immaginarlo un giorno al Bayern, a meno che non voglia imparare il tedesco”.
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