Fiorentina, buona la settima. Attaccanti viola imparate da Barak. A Cremona con quale formazione?

Facciamo il conto della serva: settima vittoria europea consecutiva (ottava totale se ci mettiamo anche il Twente). Quarta di seguito stagionale: ritorno col Braga, Verona fuori casa, Milan e Sivasspor. Terza (o quasi) partita senza subire gol: Verona, Milan (accidenti al gol di Theo Hernandez al 95′), e Sivasspor. Due soli gol subiti da Terracciano nelle ultime sei partite (quello di Theo appunto più quello con l’Empoli, i due casalinghi col Braga li ha presi Sirigu), ottavi di Conference con quarti prenotati, 12esimo posto in campionato (ancora non bene, ammettiamolo), però a soli 4 punti di distacco dalla settima classificata, insomma… Numeri confortanti che ci preannunciano un finale di stagione a dir poco intrigante. Tant’è che Rocco Commisso ha salutato al termine della partita, dando già appuntamento tra un mese per, in ordine d’importanza: 1) i progressi del viola park. 2) i quarti di Conference League. 3) la semifinale di coppa Italia. 4) e se possibile, un sensibile miglioramento in campionato. Così, more solito, da restituire al mittente ogni genere di critica. Seppur benevola.

Perché la Fiorentina ha battuto il Sivasspor solo per 1-0? Perché ha sbagliato (meglio, si è divorato) tre-quattro nitide occasioni da gol. E non si tratta solo degli attaccanti: vogliamo parlare di Jack Bonaventura, solo soletto davanti al portiere, che al 16′ effettua una via di mezzo tra un assist ed un inutile pallonetto? Oppure Amrabat che scambia il calcio per il rugby scagliando in curva un destro sotto la Fiesole? Tranquilli, abbiamo la soluzione: un corso accelerato di killer istinct/cinismo/cattiveria sotto porta da Antonin Barack. Prezzi modici, cortesia ed ampio parcheggio all’ingresso. Fateci caso, quando il ceko si trova davanti alla porta, difficilmente sbaglia: pur non avendo il mancino di Maradona ma nemmeno di Nico Gonzales. Semplicemente vede la porta, la annusa, la sente, e quando arriva un pallone vagante sa come metterlo tra i pali. A differenza di tutti i suoi compagni, attaccanti e non. 

Ultima considerazione: quale formazione schierare domenica prossima contro la Cremonese? A 72 ore dalla vittoria col Sivasspor, a quattro giorni dal ritorno col Sivasspor? Sono aperte le votazioni, anche se Italiano ha già messo le mani avanti preannunciando un consistente turnover. E del resto, come dargli torto? Dopo soli tre giorni da un tour de force vincente chiamato Braga/Verona/Milan/Sivasspor durato 14 giorni (dal 23 febbraio al 9 marzo, praticamente una partita ogni tre giorni), chi oserebbe schierare la solita formazione? Soprattutto se hai alternative come Sirigu, Milenkovic, Duncan, Bianco, lo stesso Barak, Sottil e Saponara? Per non parlare del desaparecido Brekalo e del naftalinato Kouame’? Noi, lo diciamo subito, propendiamo per forze fresche e motivate, anche perché le priorità oramai sono chiare: prima le coppe, poi il campionato. Senza contare il Viola Park… 

Editoriale a cura di Stefano Borgi

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