De Laurentiis: “Applicare legge inglese contro ultras anche in Italia”
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della conferenza stampa sugli scontri di ieri presso la Prefettura del capoluogo campano. “Lo sport è tale se il tifo è sano. Allo stadio devono andare le famiglie, non chi vuole spacciare o fumare marijuana. Probabilmente coloro che urlano ‘Napoli siamo noi’ ieri erano fuori dallo stadio a inseguire i tedeschi in città o a fare guerriglia con le forze dell’ordine. Ieri il Maradona era uno stadio all’inglese e sono fiero di aver dato questa immagine alla gente, a chi ci ha seguito in tv in tutto il mondo. Ora la politica deve affrontare il problema e mi auguro che la Meloni faccia come l’unica premier che ha avuto il coraggio: l’inglese Margaret Thatcher. Per cui, si prenda la legge inglese e la si applichi in Italia. La UEFA si rappresenta da sé. Basta pensare a cosa è successo a Parigi per la finale di Champions. Anche la Von der Leyen si deve porre il problema, perché in Europa ci sono decide di milioni di tifosi che vanno rispettati e tutelati, rispetto a una frangia violenta”.
Nel corso della conferenza stampa il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha fatto il bilancio dei danni: “Abbiamo 5 autobus danneggiati dagli scontri e faremo presente in tutte le sedi competenti che è necessario dare la possibilità di un ristoro dei danni che c’è stato anche per i commercianti. Lavoreremo in questa direzione e faremo una quantificazione. Noi come ANM abbiamo avuto tra i 10 e i 20mila euro di danni agli autobus”.
Ha fatto il punto della situazione anche il prefetto di Napoli, Claudio Palomba: “Ringrazio le forze dell’ordine perché il primo dato è che abbiamo contusi solo tra le forze dell’ordine, che hanno evitato qualsiasi tipo di impatto tra le due tifoserie. Credo sia prioritario riconoscere agli operatori delle forze di polizia una professionalità e un equilibrio che è stato mantenuto nel corso della due giorni. Non dico che non ci siano stati incidenti, ma dico e riaffermo con forza che si è evitato, grazie alle forze dell’ordine, qualsiasi momento di contatto tra le due tifoserie. Per 48 ore le forze dell’ordine non hanno determinato alcun contatto tra le due tifoserie”.
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