“Chi come me è qui da più tempo, come Di Lorenzo o Mario Rui, sta cercando di entrare nella testa dei compagni per far capire loro cosa abbiamo passato le scorse stagioni, dove giocavamo, come vivevamo, cosa significa giocare e vincere qui. Questa è la mentalità giusta, ora che il sogno sta iniziando a diventare realtà possiamo sperarci, ma dobbiamo fare bene nelle prossime gare per diventare campioni“. Victor Osimhen non molla un centimetro, perché forse mai come questa volta adagiarsi sugli allori sarebbe folle. Il traguardo che a Napoli sognano da 33 anni sembra ormai vicino, ma mancano ancora undici partite per farlo diventare realtà. L’attaccante nigeriano è uno fra i principali artefici della straordinaria cavalcata azzurra e si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di Elegebete Tv Sports. Riportiamo di seguito le sue parole.
“Ho avuto tanti problemi da quando sono arrivato in Europa. Mi sono sottoposto a tre interventi al ginocchio destro. Poi ho avuto un problema alla spalla che ha richiesto un’altra operazione. Queste cose che ho passato mi hanno fatto diventare quel che sono oggi, poi quando mi sono trasferito in Italia è stato tutto diverso. Ho avuto il Covid, un infortunio alla mano destra che mi ha tenuto fuori per tre mesi ed è stato un momento difficile. Ma ho sempre creduto in me stesso e sapevo che sarei tornato più forte“.
Sul suo ritorno dall’infortunio allo zigomo: “Sapevo che quando sarei tornato avrei potuto realizzare i miei desideri e mettere a tacere chi non credeva in me. La scorsa stagione ho avuto un brutto infortunio al volto, è stato un brutto momento e anche in questo caso ho dovuto subire un intervento chirurgico. È stata dura per me, ma mi sono circondato dei miei cari e questo mi ha aiutato a guarire più velocemente. Sono felice di avere oggi una maschera che mi protegga“.
Sul suo rendimento: “Sono estremamente orgoglioso di me stesso, sto collezionando dei numeri pazzeschi e questo è un bene per me e per il Napoli, la mia squadra. Ora siamo in corsa per diventare campioni e festeggiare. Darò tutto me stesso nelle prossime partita per assicurarmi che i miei sogni si avverino, non vedo l’ora! Lo Scudetto sta diventando realtà“.
Su Spalletti: “Mi piace perché ha il mio stesso tipo di mentalità: non crede che sia fatta finché non è davvero fatta. E questo l’ha trasmesso a tutto lo spogliatoio. In allenamento stiamo lavorando ancora più duramente, come se dovessimo salvarci. È questa la chiave, il segreto, la mentalità di tutta la squadra. E chi come me è al Napoli da più tempo, come Di Lorenzo o Mario Rui, sta cercando di entrare nella testa dei compagni per far capire loro cosa abbiamo passato le scorse stagioni, dove giocavamo, come vivevamo, cosa significa giocare e vincere qui. Questa è la mentalità giusta, ora che il sogno sta iniziando a diventare realtà possiamo sperarci, ma dobbiamo fare bene nelle prossime gare per diventare campioni“.
Sulla bandiera personalizzata che i tifosi sventolano allo stadio: “È incredibile il supporto e l’amore che ricevo dalle persone, che mi dimostrano ogni giorno. Non lo dimenticherò mai. Me lo dimostrano in ogni modo, con una canzone, con una preghiera. Sono cose che non dimenticherò mai. Quando vede questo cose mi limito a dire che voglio fare davvero qualcosa di straordinario per ricambiare tutto questo amore. Ho cercato il ragazzo che aveva la mia bandiera. L’ho visto dopo la partita con l’Atalanta, gli ho regalato la mia maglia“.
Sulla maschera protettiva: “È diventata parte della mai identità, insieme ai capelli biondi. Sono state fatte molte iniziative divertenti a Napoli col mio volto, anche i miei compagni mi mandano foto e video. È una sensazione incredibile sentire di essere fonte d’ispirazione con questa maschera e sono davvero felice. Penso che terrò la maschera per loro“.
Osimhen ha parlato anche della città di Napoli: “Ti dà sensazioni completamente differenti rispetto a ogni altro posto. Quando giochi lì capisci perché molti calciatori decidono di restarci per parecchio tempo: a Napoli dimostrano un amore incredibile e in maniere incredibile ai calciatori. Non ho mai visto nulla di simile prima in vita mia. In città c’è un murales enorme di Maradona e questo dimostra che quando fai tanto per questo popolo lo rendi felice. E puoi essere sicuro che loro ti supporteranno sempre. Ogni volta che mi faccio male o sbaglio un gol loro continuano a cantare il mio nome, questo non è scontato. Sono riconoscente nei confronti dell’amore che mi danno. L’unico modo che ho per ripagarli è renderli felici in campo, realizzando il loro sogno che ora sta diventando realtà. Farò di tutto“.
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