Sentite Lukaku: “L’esultanza? È un segreto, alla fine della stagione lo spiegherò. Rigori? Io non sento niente”
Scrive Sportmediaset, implacabile dal dischetto, freddo, lucido, sempre a segno. Rigori pesanti, palloni come macigni. In gol contro la Juve in Coppa Italia al 95esimo, idem in Champions contro il Benfica. Routine per Romelu Lukaku che con l’Inter, su rigore, non ha mai sbagliato. E fra l’altro, pur in una stagione tormentata, dopo essere già stato decisivo contro il Porto, un’altra marcatura europea che per i nerazzurri può valere oro. Il tutto con solita esultanza, quella che in Italia l’arbitro Massa ha pensato di sanzionare con un cartellino giallo e che nel resto del continente viene vista semplicemente come tale, nulla più: “Per segnare i rigori – ha commentato il belga al termine della partita del Da Luz – servono concentrazione, freddezza, precisione: io non sento niente, non ascolto nessuno, nemmeno i miei compagni: penso solo a dove mettere il pallone”.
Adesso c’è da completare il percorso in Champions ma anche riprendere a fare punti in campionato dove il quarto posto è un obiettivo che l’Inter non può permettersi di non centrare. Contando su un Lukaku chiamato a fare la differenza: “Io devo solo guardare davanti e aiutare la squadra, sto tornando in forma, cerco di miglirare per dare tanto alla squadra. Ma come me stanno facendo i miei compagni. Abbiamo la responsabilità e il dovere di fare bene per questa società:, adesso dobbiamo fare una bella partita in campionato contro il Monza, poi ripenseremo al Benfica. L’esultanza? È un segreto, alla fine della stagione lo spiego. Sono contento per la vittoria, abbiamo fatto una partita intelligente: 2-0 contro una squadra come questa è un bel risultato, dobbiamo continuare così e fare prestazioni di questo tipo in campionato e anche in Coppa Italia. Dobbiamo crescere perché sono competizioni importanti”.