Fiorentina, la forza della superiorità. Gonzalez (finalmente) valore aggiunto. Brekalo? Più di un’alternativa

Pronti via, e le paure di un ottavo di Conference… fuggono via. A gambe levate. Palla a Gonzalez (quasi campione del mondo), sinistro al giro, palo interno, entra Arthur Cabral (brasiliano, capocannoniere della scorsa Europa League col Basilea) e fa 1-0. Appena al quarto minuto. Poi il pareggio (bravi i polacchi, bisogna riconoscerlo), un gol clamoroso mangiato dallo stesso Cabral, fino alla testata vincente di Nico Gonzalez. 2-1 alla fine del primo tempo e qualificazione chiusa. E poi Dodò, Ranieri, Bonaventura, Brekalo… Chi più ne ha più ne metta. Fiorentina uber alles.

Parlando dei singoli, del singolo, fari puntati su Nico Gonzalez: in quanti lo abbiamo chiamato, obbligato a giocare, a lottare, a decidere le partite? Stasera Nico, già dalla conferenza stampa pre-partita, ci ha messo la faccia, si è dimostrato il valore aggiunto che ci aspettavamo ed ha risposto presente. Ne avevamo bisogno.

Due parole su Brekalo: il croato (diciamolo chiaramente) è stato preso come sostituto di Nico Gonzalez per la stagione prossima. Nessuno lo può negare. Doti diverse, caratteristiche diverse, prezzo diverso: di cartellino e di ingaggio. Ma non per questo futuro diverso. Gonzalez, qualità maggiore, volontà (di sacrificio) minore, vale dieci. Brekalo, qualità minore, volontà (di sacrificio) maggiore, vale dieci. Forse undici. Per questo Josip Brekalo, pur partito in sordina, lo esaltiamo e sarà un valore aggiunto per la prossima Fiorentina. Diverso, ma uguale… nel risultato, nel prodotto finale.

Qual è il futuro della squadra di Italiano? In positivo due finali (una di Conference, una di Coppa Italia) che non si vedevano dal 1996. In negativo… non lo prendiamo neppure in considerazione. In definitiva una Fiorentina con una sua identità che ci rende visibili, riconoscibili, orgogliosi. Con due coppe da vincere, da onorare, da mettere in bacheca. Ai posteri…

Editoriale a cura di Stefano Borgi

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