Gazzetta: Inzaghi verrà esonerato subito se perde con il Benfica: la decisione dopo il summit ed il ko di ieri

Scrive Gazzetta.it, il destino di Simone Inzaghi è di nuovo appeso a un filo. Idem quello di diversi giocatori che sperano in un rinnovo del contratto o in una conferma tramite l’acquisto del cartellino da parte del club di viale della Liberazione. Se mercoledì sera l’Inter non riuscirà a passare il turno contro il Benfica, partendo dalla vittoria per 2-0 all’andata al Da Luz, sono elevatissime le possibilità che la dirigenza cambi immediatamente allenatore e che poi a giugno proceda a una rivoluzione nello spogliatoio. Dopo la sconfitta contro il Monza, la numero 11 in 30 giornate, la quarta nelle ultime 5 partite di campionato, la misura è colma. O forse… qualcosa di più. Se la squadra fosse stata eliminata negli ottavi dal Porto e mercoledì a San Siro non si giocasse un traguardo così importante come la semifinale di Champions, Inzaghi probabilmente avrebbe concluso la sua avventura all’Inter già ieri sera. Essendo in calendario un… appuntamento con la storia, la logica consiglia all’a.d. Marotta e agli altri dirigenti di temporeggiare ancora. Almeno fino a mercoledì. Adesso l’unico obiettivo è passare il turno e i pensieri di tutti sono concentrati sul Benfica. La parola “esonero” è in un cassetto che però, attenzione, non è più chiuso a chiave, ma… socchiuso.

Photo LiveMedia/Fabrizio Carabelli Milan, Italy, January 23, 2023, italian soccer Serie A match Inter – FC Internazionale vs Empoli FC Image shows: Simone Inzaghi Head Coach of FC Internazionale reacts from the bench during Serie A 2022/23 football match between FC Internazionale and Empoli FC at Giuseppe Meazza Stadium, Milan, Italy on January 23, 2023 LiveMedia – World Copyright

L’Inter voleva finire questo campionato con Inzaghi ma…

La convinzione di terminare la stagione con Inzaghi in panchina nella mente della dirigenza c’è ancora, ma gli ultimi risultati in campionato, inutile nasconderlo, l’hanno fatta diminuire notevolmente. Perché le sconfitte si susseguono e almeno in campionato l’elettroencefalogramma dello spogliatoio è piatto. Andando avanti così, la qualificazione alla prossima Champions attraverso uno dei primi quattro posti in Serie A è assai improbabile. L’allenatore di Piacenza non ha finora trovato le giuste contromisure a una crisi di risultati che, tra i confini nazionali, va avanti da oltre un mese e mezzo, ma lui non è l’unico responsabile: agli occhi di Marotta, Ausilio e Baccin sono chiare ed evidenti anche le responsabilità di un gruppo di scarsa personalità, giocatori che dimostrano di avere la testa solo ai match di coppa, Champions o Coppa Italia, mentre in campionato offrono prestazioni non all’altezza dell’Inter. La sensazione è che senza il quarto di finale di Champions di mercoledì, una scossa sarebbe arrivata già oggi. Invece adesso il pensiero di tutti è solo sui 90’ che possono portare i nerazzurri all’euroderby, contro il Milan o contro il Napoli.

Se mercoledì l’Inter dimostrerà di essere più pazza del solito e si farà eliminare dai portoghesi, nonostante la vittoria per 2-0 al Da Luz, allora l’avventura di Inzaghi sulla panchina nerazzurra finirà, con ogni probabilità, già giovedì. La scelta sarebbe frutto della disperata volontà di provare a salvare il salvabile. Perché pensare nel 2023-24 a un’Inter senza i 60 milioni che la Champions garantisce, è una prospettiva che inquieta tutti in viale della Liberazione, dal presidente Zhang agli ad Marotta e Antonello. Per i conti del club sarebbe una Caporetto. L’allenatore che l’Inter vuole per la prossima stagione (De Zerbi o Thiago Motta) non è disponibile subito. Affidare la panchina un traghettatore (Chivu? Zenga? Cambiasso?) sarebbe così un disperato tentativo di dare una scossa, il voler mettere i giocatori di fronte alle proprie responsabilità in modo definitivo. Perché all’interno dello spogliatoio qualcuno crede che le responsabilità siano solo dell’ex allenatore della Lazio, ma in realtà la dirigenza ha notato in maniera inequivocabile che diversi calciatori stanno avendo un rendimento molto inferiore alle aspettative. E di conseguenze ce ne saranno anche per loro. Da giugno in poi. Sotto forma di mancati rinnovi o cessioni.

Summit dopo il tracollo di ieri sera

Ieri sera dopo il tracollo con l’Empoli e le interviste alle quali Inzaghi si è sottoposto, nella pancia di San Siro Marotta, Ausilio e Baccin hanno parlato con il tecnico per analizzare la sfida e cercare di capire il perché la squadra commetta sempre gli stessi errori: dalle palle gol sprecate, alle disattenzioni che costano reti, passando per le reazioni prive di orgoglio e furore agonistico. Anche contro avversarie più deboli e sulla carta prive degli obiettivi di Barella e compagni. Il tempo delle parole e delle spiegazioni, dopo 11 ko in campionato, però è finito, anche perché le conclusioni sono sempre le stesse di uno-due mesi fa. E un rimedio non è stato trovato… Il faccia a faccia di ieri sera con Inzaghi è durato una ventina di minuti abbondanti, poi i dirigenti sono rimasti a parlare tra di loro nella stanza accanto allo spogliatoio un’altra mezzora. Stamani Marotta, Ausilio e Baccin sono tutti ad Appiano, per assistere all’allenamento e pranzare con l’allenatore. Succede praticamente sempre, ma è chiaro che oggi il gesto abbia un significato ancora più “marcato”. Va letto come il disperato tentativo di stare vicino alla squadra, di farle capire che la stagione non è ancora finita e che adesso non si può più sbagliare. I dirigenti cercheranno di far sentire la vicinanza della società, ma ormai si tratta di scene già viste. Mercoledì la resa dei conti può essere quella definitiva. Ci vuole un’Inter versione Champions che si prenda la semifinale per evitare la rivoluzione. E poi un’inversione di tendenza dalla trasferta di Empoli in poi anche in campionato. Cambiare allenatore adesso, specialmente mettendo in panchina un traghettatore, comporterebbe rischi evidenti. I dirigenti lo sanno e considerano questa la carta della disperazione. Non a caso la giocheranno solo dopo 11 sconfitte in campionato, con l’attuale quinto posto in classifica che inquieta, e dopo un’eventuale eliminazione dalla Champions a cui nessuno adesso vuole pensare. Ora, nonostante la rabbia per l’1-0 subito dal Monza, è il momento di provare a pensare positivo. A dare ancora fiducia a Inzaghi e ai giocatori. Mercoledì notte tutto potrebbe cambiare.

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Lisa Grelloni

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