Serviva una vittoria prestigiosa al Torino di Juric per risollevare le sorti di un campionato che stava diventando soporifero e deludente. Dopo quattro partite senza vittorie, i granata sono tornati a gioire in casa della Lazio, che non battevano all’Olimpico da sei anni (il 3-1 con Mihajlovic in panchina), grazie alla rete di Ivan Ilić. Un gol cercato e meritato, quello del serbo ex Verona, che nei tre quattro mesi di Toro aveva mostrato più ombre che luci. Si era guadagnato il rigore contro la Cremonese e aveva confezionato l’assist per la rete di Sanabria nel derby, ma poi si era perso nel tunnel degli infortuni. Ottima e totale, invece, la sua gara sabato contro i biancocelesti.
Il bolide che ha beffato un non perfetto Provedel è stato liberatorio per il numero 8 granata, che si è sbloccato dopo un digiuno dal gol di venti mesi. Risaliva al 27 agosto 2021 l’ultimo suo timbro in serie A, un pallonetto con il mancino in un Verona-Inter finito 3-1 per gli ospiti. E se tutte le quattro reti con la maglia gialloblù erano arrivate dentro l’area di rigore, la prima con quella del Toro rappresenta già un surplus, che Juric sapeva di potergli chiedere. “In questo momento non è al livello di Lukic, ma è più giovane e può diventare anche più forte” aveva detto il tecnico nelle prime settimane dopo il suo arrivo sotto la Mole. Partita dopo partita, Ilić sta alzando i giri del motore – nessun granata ha corso quanto lui sabato all’Olimpico, 12 chilometri e mezzo – e la precisione nel gestire la palla, come confermato dal 95% di passaggi effettuati con successo (2° solo a Schuurs, 96%). E il Toro, che ha avuto la pazienza di aspettarlo, ora inizia a raccogliere i frutti dell’investimento di 15 milioni (con i bonus si arriverà a 17) fatto in inverno. Per chiudere in crescendo una stagione in cui Ilic e compagni hanno ancora qualcosa da dire: “Questa vittoria è importante, vogliamo continuare così. Europa? Noi ci crediamo” ha detto il nuovo 8 del Torino a DAZN.
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