Cominciamo da due considerazioni, opposte tra di loro, e che per questo si attraggono. Primo: l’Udinese che abbiamo visto di scena al Franchi non può essere un test probante. Molle, lenta, poco propositiva, quasi disinteressata alla partita. Tanto che Cerofolini non ha dovuto fare neppure una parata. Secondo: la Fiorentina ammirata contro quest’Udinese ci ha trasmesso buone sensazioni e ci lascia fiduciosi per Basilea. Ma come? Buone sensazioni per aver battuto una squadra praticamente inesistente? Si, è qui sta l’attrazione fatale. Diciamocelo chiaramente, dalla Fiorentina di oggi ci aspettavamo poco o nulla: nove undicesimi nuovi rispetto all’andata di Conference, clima da ultimo giorno di scuola, squadra ancora psicologicamente convalescente per la delusione di coppa. Ed invece abbiamo visto una coppia centrale di difensori sicura ed affidabile, un Duncan volitivo e col piede caldo da fuori area (il palo alla dx del portiere trema ancora), un Brekalo sfortunato (terzo legno in stagione) ma intraprendente, anche nella veste di assist-man, un Castrovilli in costante progresso, un Bonaventura che (come sempre) antepone la qualità alla qualità, risultando ancora una volta imprescindibile. Di contro un Ikonè intermittente, un Barak deludente, un Kouame’ confusionario (va detto, fuori ruolo) ed un Nico Gonzalez… poco incisivo. Come ormai gli capita da inizio stagione. Intendiamoci, meglio a dx (come oggi) che a sx, e poi uno come lui è sempre meglio averlo in campo, però per vincere a Basilea (Lapalisse sarebbe fiero di noi) ci vogliono anche e soprattutto i guizzi dell’argentino. Se non il miglior Gonzalez (dubitiamo che lo rivedremo a breve) almeno un Nico che provi ad indirizzare la partita. Insomma, la campagna di Svizzera è appena cominciata e ci vorrà anche un pò di buona sorte. Perché, ricordate, Napoleone preferiva di piu avere generali fortunati che bravi. E Italiano?
A proposito, strane le dichiarazioni del mister ex-Spezia nel post partita. A parte la sindrome del complotto (“tutta Firenze è con noi? No, solo una parte”) che sembra essere di casa nell’entourage viola, ci hanno sorpreso le parole sulla curva Fiesole (“sarò sempre grato a questa gente, non mi dimenticherò mai di loro”) che sono sembrate preludere ad un addio imminente. E se anche fosse, cui prodest dirlo ora? Alla vigilia dell’appuntamento più importante della stagione? Dai Vincenzo, la comunicazione è importante.
Il finale è dedicato a Josip Brekalo. Considerato un buon acquisto di gennaio, (però per la prossima stagione), il croato era sparito dai radar fino a ricomparire nel finale contro il Basilea. Oggi 90 minuti per lui fatti di scatti, dribbling, pali (tanto per cambiare) ed assist illuminanti. Insomma, se per far giocare Ikonè a dx bisogna spostare (con scarsi risultati) Nico Gonzalez a sx, allora noi al Saint Jacob Park, caldeggiamo la titolarità di Josip. Con tutta la nostra forza. Che non sarà Garrincha, ma il suo lo sa fare e lo fa per tutti i 90 minuti. A buon intenditor…
Editoriale a cura di Stefano Borgi
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