Scrive Sportmediaset, ritorno della semifinale di Champions League, a San Siro si parte dal 2-0 dell’Inter sul Milan nel derby d’Europa. Il tecnico Simone Inzaghi ha un piede e mezzo nella finale di Istanbul, ma sa che il derby non è mai una partita come le altre: “Abbiamo un vantaggio meritato – ha commentato alla vigilia il tecnico dell’Inter -, ma non possiamo permetterci di gestirlo. Siamo a un passo dal sogno e la qualificazione dipende solo da noi”. Poi la frecciatina: “L’arbitro francese? Nessun problema, anche se il Milan ha 4 giocatori francesi in rosa…”
Cosa servirà per andare in finale?
Ai sorteggi dei gironi eravamo delusi perché non eravamo stati fortunati, ma al tempo stesso nemmeno Barcellona e Bayern Monaco erano contenti di avere l’Inter in terza fascia. C’era tantissima fiducia, ora siamo arrivati fino qua e sappiamo che manca un passo importante.
Cosa ti aspetti dal pubblico? E dalla squadra?
Già prima del Benfica dissi che insieme, squadra e tifosi, dobbiamo fare una grande partita. Non ho dubbi perché ci sono sempre stati vicini anche nei momenti meno positivi. Noi dovremo avere testa fredda e cuore caldo, è l’unica squadra per interpretare al meglio queste partite.
Come stanno Lautaro Martinez e Correa?
Correa ha chiesto il cambio, non l’avrei tolto perché stava facendo bene contro il Sassuolo. Spero di recuperarlo, ma lo valuterò dopo gli allenamenti. Dovrebbe farcela. Lautaro è in un ottimo momento.
C’è più tranquillità rispetto all’andata? Quali sono le differenze?
Una vigilia importantissima, ma da allenatore la vivo sempre allo stesso modo. Sappiamo che è una delle gare più importanti della storia dell’Inter e quello che significa per tutti noi. Abbiamo un vantaggio meritato e lo sappiamo, ma non dobbiamo gestirlo giocando da Inter a tutto campo contro una squadra di qualità.
Il momento di Lukaku
Sapete tutti chi è Lukaku e cosa può fare. Da allenatore lo avevo riportato qui con entusiasmo per averlo come lo abbiamo visto l’ultimo mese, ma purtroppo un imprevisto lo ha tolto per cinque mesi. La squadra ha dovuto soffrire senza lui e Brozovic, la squadra è stata bravissima spesso a sopperire. Lukaku ha lavorato tantissimo ed è arrivato nell’ultimo mese nel migliore dei modi, sapendo che con quel fisico non può giocare tre partite alla settimana e risultando fondamentale in campionato.
Come si gestisce la reazione del Milan?
Non possiamo gestire novanta minuti più recupero.
Come si gestiscono gli arbitraggi?
All’andata c’è stato un episodio che sarebbe dovuto essere valutato in un altro modo. Avrebbe dato una botta in più al risultato e alla qualificazione. Non c’è problema, anche se l’arbitro è francese e il Milan ha quattro francesi in rosa.
Ci saranno cambiamenti tattici sul baricentro in campo?
Noi allenatori facciamo scelte quotidiane sempre e a volte sei più fortunato e altre no, questo mestiere ce lo impone. Per questa partita posso avere in mente qualcosa, poi però non sai mai come si sviluppa la partita. Ci saranno dei momenti da gestire, quello sì, perché a volte attaccheremo e altre volte magari saremo più bassi. Il Milan ha qualità con o senza Leao.
La sua finale da italiano con una squadra italiana sarebbe storica
Siamo a novanta minuti da un sogno con questi ragazzi che ho la fortuna di allenare. Abbiamo anche la finale di Coppa Italia da giocare e inizialmente qualcuno poteva pensare che sarebbe stato un problema a livello fisico. Non avere tanto tempo da pensare forse è stata una fortuna, anche perché in campionato cinque partite fa eravamo lontanissimi dall’obiettivo. Ora pensiamo a questa semifinale.
Come è venuta l’idea di Calhanoglu regista?
Una scelta e una intuizione che è venuta dopo l’infortunio di Brozovic. Ho pensato che lui potesse essere la soluzione più importante da avere, poi lui è stato bravissimo. Anche Darmian sta facendo grandi cose da terzo da difesa che non aveva mai fatto prima. Alleno giocatori di grandissima qualità che si sanno adattare a nuove soluzioni.
Dipende solo da voi la qualificazione?
Assolutamente sì. Sappiamo chi affrontiamo, ma anche che siamo pronti per una partita di questa importanza. Ci siamo già passati contro il Benfica, ma la situazione era la stessa identica. Avremo delle insidie in questa partita, ma dovremo essere bravi a superarle.
Più pericoloso il sentirsi già in finale o il braccino?
La squadra è matura e seria, sappiamo di avere un meritato vantaggio ma anche di non aver ancora fatto nulla. Non possiamo speculare sul risultato dell’andata. Il braccino non deve venire perché sono giocatori importanti che hanno giocato grandissime partite in carriera.
Come è arrivato a far accettare da tutti il turnover?
Il lavoro quotidiano per come lavora l’intera rosa ha portato alla consapevolezza. Non abbiamo una rosa infinita, siamo 20 di movimento e qualche ragazzo buono per il futuro. Dopo l’ultima sosta delle nazionali abbiamo avuto un calendario impossibile da gestire, solo con il ricambio continuo e l’impegno di tutti era affrontabile. Ho chiesto a tutti gli elementi un grandissimo contributo.
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