INTER-MILAN 1-0
(74′ Lautaro)
Onana 7 – Qualche incertezza sulle prime palle che capitano dalle sue parti, poi non ne fa passare neanche una. Guardiamoci indietro: l’Inter è cambiata da quando è diventato titolare, senza nulla togliere a Handanovic.
Darmian 6,5 – E quando Leao ti punta, che ci vuoi fare, son dolori. Qualche difficoltà sulla fuoriserie portoghese c’è, ma alla fine della gara è suo il fortino che regge.
Acerbi 7,5 – Inzaghi l’ha voluto a tutti i costi, forse nessuno dei due immaginava una finale di Champions da giocare. Titanico su Giroud: ci fosse stato lui, su quella girata lì.
Bastoni 7 – Quando Acerbi non ci arriva, mette una falla. Gli capita poche volte, Messias gli sbatte addosso.
Dumfries 7 – Cuore e soprattutto testa ce li mette, persino in contrasto col piede di Theo. Annullare il francese, andata e ritorno, non è mica roba da tutti.
Barella 7,5 – Palleggio e scivolata, di sciabola, fioretto e spada. A centrocampo il Milan non dispiace, ma quando la palla passa dalle sue parti o la ruba o costruisce per i compagni. (Dall’84’ Gagliardini s.v.).
Calhanoglu 6,5 – Ricama e offre cross, con Brozo perde un po’ di centralità ma dai suoi piedi partono diverse occasioni pericolose. Il segno nel derby non l’ha lasciato, ma sorride lo stesso.
Mkhitaryan 6 – Da solo vanta praticamente le stesse presenze europee dell’intero parco centrocampisti del Milan. Anche perché non è esattamente il più giovane in campo: col Sassuolo era apparso opaco, oggi si ferma prima dell’intervallo. (Dal 43′ Brozovic 6,5 – Un passo avanti rispetto all’armeno entra, a freddo ma si riscalda in un amen).
Dimarco 6,5 – All’andata aveva surclassato l’ex compagno di nazionale Dimarco, stasera il duello è più equilibrato. Tanta disciplina, qualche cross invitante dei suoi. (Dal 66′ Gosens 6,5 – Buon impatto sulla partita, buon movimento sul gol).
Dzeko 6,5 – Pronti via, capisce che battere nuovamente Maignan non sarà così semplice. Anche a fine primo tempo solo un miracolo del portiere francese gli nega la rete. A inizio ripresa si accende la spia della riserva e di lì a poco Inzaghi lo manda a fare rifornimento. (Dal 66′ Lukaku 7 – Entra e accende la LuLa. Alla fine, dall’inizio o a gara in corso, ha sempre ragione Inzaghi. Altro assist per il partner in crime).
Lautaro 8 – La voglia nell’inseguire ogni pallone, la bordata che manda l’Inter in un paradiso dolce come la baklava di Istanbul. Uno stadio che acclama il suo nome, lui che stacca il biglietto per la Turchia. Dopo aver vinto un mondiale da comparsa, in Champions è il grande protagonista. (Dall’84’ Correa s.v.).
Simone Inzaghi 8 – Squadra che vince non si cambia. A proposito di protagonisti: il voto, ovviamente, non è alla serata di oggi, ma al percorso europeo. Perfetto, un’operazione chirurgica che toglie il neo del campionato. Ha sempre detto di crederci, era l’unico a farlo. E stasera, nello specifico, indovina anche i cambi assecondando il ritmo della squadra.
Fonte: Tuttomercatoweb.
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