Quando l’impossibile diventa possibile: la storica salvezza della Salernitana 2021-22

Il 22 maggio 2022 si è scritta la storia, non solo della Salernitana ma anche del calcio italiano. Perché l’impresa compiuta dai granata non ha precedenti. Nessuno prima della Salernitana era riuscito a salvarsi in Serie A dopo aver occupato l’ultima posizione per gran parte del campionato e aver rischiato l’esclusione dallo stesso a metà stagione. Si, perché i granata avevano racimolato appena 8 punti nel girone di andata e sono stati sul punto di scomparire vista la mancanza di acquirenti dopo l’affido al trust per la questione multiproprietà. Inoltre, la Salernitana era sempre retrocessa nelle due precedenti partecipazioni alla Serie A nel 1947-48 e nel 1998-99.

Il primo colpo di scena arriva la notte del 31 dicembre 2021, quando a pochi minuti dalla mezzanotte Danilo Iervolino rileva il club campano. È l’inizio della rivoluzione. Il nuovo DS Walter Sabatini cambia volto alla squadra e la affida a mister Davide Nicola. La Salernitana ha grinta e cuore in ogni partita, ma i risultati stentano ad arrivare. Dopo gli ennesimi ko, per certi versi anche sfortunati, contro Torino e Roma, i tifosi della Salernitana sono ormai rassegnati al ritorno in Serie B. Invece, nel weekend di Pasqua i granata risorgono battendo la Sampdoria al Ferraris. Seguono le vittorie contro Udinese (all’ultimo respiro), Fiorentina e Venezia, oltre al bel pareggio di Bergamo contro l’Atalanta. La Salernitana c’è e crede nella salvezza insieme al suo popolo granata. I pareggi contro Cagliari ed Empoli, però, lasciano l’amaro in bocca e tengono l’ippocampo appeso ad un filo per gli ultimi novanta minuti: bisogna battere l’Udinese all’Arechi e sperare in un passo falso del Cagliari in casa di un già retrocesso Venezia.

The last dance

Si torna così al 22 maggio 2022. L’Arechi è una bolgia e accompagna l’ingresso di Salernitana e Udinese con una spettacolare coreografia che ripercorre in chiave cinematografica la centenaria storia granata. Il film che si assiste quella sera all’Arechi ha una trama horror-thriller. Deulofeu, Nestorovski e Udogie freddano l’intera città di Salerno firmando il 3-0 dell’Udinese dopo appena un tempo di gioco. Sarebbero stati addirittura quattro i gol friulani se Belec non avesse respinto il rigore di Pereyra nel recupero. Il poker arriva nella ripresa per mano proprio dell’argentino che va ad esultare davanti la Curva Sud, il cuore del tifo granata. I supporter e i calciatori di casa si sentono provocati dall’esultanza di Pereyra dando vita ad una mischia. La partita è interrotta dall’arbitro Orsato anche a causa di un incendio nato sugli spalti, dove pezzi di coreografia hanno preso fuoco.

Ristabilito l’ordine, la gara riparte e la Salernitana prova quantomeno a segnare il gol della bandiera. L’attenzione di tutti è rivolta quindi allo stadio Penzo di Venezia, dove i padroni di casa stanno strenuamente resistendo agli attacchi disperati del Cagliari. I sardi annusano la salvezza, ma sbattono sul muro eretto da Maenpaa. A Salerno si inizia a festeggiare timidamente al triplice fischio, mentre a Venezia si continua a giocare. Attimi di tensione e paura in campo, sugli spalti e nelle case salernitane. Tutti sono incollati davanti agli schermi dei propri smartphone o delle proprie tv a seguire gli sviluppi di Venezia-Cagliari. Finalmente, dopo qualche interminabile secondo, il match del Penzo termina 0-0: la Salernitana è salva. Tantissimi tifosi invadono il prato dell’Arechi per festeggiare insieme ai calciatori e al presidente Iervolino, portando in trionfo mister Nicola, mentre in tribuna stampa un incredulo Sabatini scoppia in lacrime. Il suo 7% si è trasformato in 100%. La storia della Salernitana continua in Serie A.