L’agente Andrea Pastorello ha parlato a “A tutto mercato minuto per minuto”, trasmissione in collaborazione tra TMW e Radio Sportiva, iniziando dalla vittoria dell’Europeo Under 19 da parte dell’Italia: “Fortunatamente abbiamo vinto la finale, cosa che non c’era mai riuscita ultimamente. Questo dimostra che abbiamo dei talenti. Ero a Malta, hanno giocato contro ragazzi della stessa età che avevano in campionati di massimo livello presenze. L’Italia deve cambiare marcia e punto di vista. I talenti devono essere portati all’interno delle prime squadre, cosa che noi facciamo fatica a fare. C’è un motivo se siamo fuori dal Mondiale da tantissimi anni. Si deve fare un passo in avanti. Bisognerebbe cercare di aumentare il livello anche di prestazioni che si possono offrire a questi ragazzi. Bisogna cercare di coltivare anche il segnale mandato dall’Italia Under 19”.
L’Under 23 può essere una soluzione per far crescere i giovani italiani?
“Sì, è uno dei passaggi. Ci sono tante cose che si dovrebbero e potrebbero fare. Anche quest’anno abbiamo avuto il Lecce che ha vinto la Primavera senza un italiano e questo stona. Ben venga il mercato internazionale, tutte ormai prendono giocatori italiani o stranieri con la stessa facilità. Prima non era così. Di lavoro sicuramente ce n’è tanto da fare, l’Under 23 può essere un punto di partenza, ma il valore di alcuni di questi stride con il campionato di Lega Pro. Per alcuni è una buona palestra, per altri può essere un freno. Io lo vedo con Baldanzi: non può andare a giocare in una Serie C uno come lui”.
Quale può essere il futuro di Baldanzi?
“Lui è uno dei talenti migliori che c’è a livello nazionale, ha un percorso segnato. Se lascerà l’Empoli immediatamente o dopo un altro anno di Serie A vedremo. Le nostre idee le svilupperemo con il mercato, ma il talento è cristallino ed è sotto gli occhi di tutti. Ormai non lo si scopre più”.
Quale possibile strategia può essere giusta per Hasa?
“Lui è stato uno dei migliori talenti visti all’Europeo. Ci sono stati dei calciatori che hanno fatto prestazioni veramente importanti. Mi auguro che le proprie squadre di appartenenza mettano un occhio specifico su tutti questi talenti. Penso che sia fondamentale che abbiano la visibilità che meritano. Solo l’inserimento nelle prime squadre può farli crescere. Credo sia importante farli confrontare con campioni affermati, devono continuare ad apprendere e non andare dove sono loro che insegnano. Sono comunque un patrimonio delle squadre di appartenenza. Dobbiamo tornare ad avere una Nazionale che faccia il Mondiale e ce lo faccia anche vincere. Dal punto di vista dell’Under 23 qualcosa si sta muovendo”.
Cosa pensa invece del mercato made in Arabia Saudita?
“Diciamo che è un po’ la situazione che si era creata con la Cina, che sembrava essere un mercato incredibile e poi si è sgonfiato. Quando arrivano proposte irrinunciabili non si possono rifiutare. Come si fa… Vengono poi messi dei soldi nel sistema da poter investire sul mercato. Siamo spesso costretti ad ascoltare queste proposte e ad accettarle. Poi non hanno un budget, sono fuori mercato: va capito che campionato faranno, quanto durerà questa situazione, ma se loro vogliono un calciatore, attualmente con i soldi lo convincono. La Cina però sembrava l’eldorado e poi… Vedremo, noi ci adattiamo e facciamo valutazioni che, oggi, sono prettamente economiche. Hanno comunque portato giocatori anche nel mezzo della carriera a giocare in Arabia Saudita”.
Fonte: Tuttomercatoweb.
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