E ora la domanda sorge spontanea: che cosa ha sognato, Davide Frattesi? Lo scudetto, un gol nel derby, una notte di Champions League a San Siro? “Quello che ho sognato non si può dire…”, la risposta del nuovo centrocampista dell’Inter ai microfoni di Dazn, quando gli è stato chiesto se avesse aspettative per questa stagione. “Lo dirò alla fine”. Fa il misterioso, mentre non ci sono mai stati grossi dubbi su quale fosse la destinazione maggiormente gradita dal 23enne romano: “Se ho scelto l’Inter dopo il gol a San Siro e i complimenti di Marotta? In realtà un anno e mezzo prima, quando col Sassuolo vincemmo 2-0 a San Siro. Rimasi colpito dallo stadio e dai tifosi, ho saputo che l’interesse era concreto, avevo già praticamente scelto” ha aggiunto nel corso dell’intervista inserita nel format “Inside”, dedicato ai ritiri delle squadre di Serie A (la puntata disponibile da oggi in app è proprio sull’Inter).
Erano tante le pretendenti per Frattesi, di fatto tutte le big italiane. Ma nella testa di Davide c’è sempre stata l’Inter di Inzaghi, allenatore “che avevo incontrato in Sardegna. Stavo mangiando il sushi e mi ha dato una pacca (ride, ndr). Lì era in fase di trattativa però gli avevo ribadito l’idea di venire qui se ci fosse stata l’occasione, ci siamo rincontrati qui entrambi felici. Lui ha contribuito a farmi venire qui, ho capito quanto l’Inter volesse prendermi”. Importante è stato anche il rapporto con gli italiani dell’Inter: “Bastoni è stato il primo a darmi il benvenuto, poi Barella e Darmian. Già in Nazionale ne avevamo parlato e sapevamo. Tutti mi hanno detto che si sta bene e non posso che confermare”.
Proprio con Barella si sta lavorando giorno dopo giorno per trovare l’intesa: “Intanto siamo vicini di posto, può nascere una bella amicizia ma c’è già. Siamo due con lo stesso carattere, ci troveremo. Adesso è ancora il centrocampista più forte in Italia, spero continui così perché ci darà una mano incredibile”. Frattesi punta a essere il trattore del centrocampo nerazzurro: “L’emoticon? Me l’hanno data gli altri nello spogliatoio, da lì mi è piaciuta e l’ho iniziata a usare. La lascio agli altri. Perché forse rompo le scatole…”.
Fonte: Gazzetta
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