Durante 5,5 – Non irreprensibile nel posizionamento sul retropassaggio di Orsi che vale il pareggio sudafricano. Fra i pali e in uscita bassa si fa valere e nella ripresa evita il crollo con un bel tuffo sul colpo di testa di Kgatlana evitando il terzo gol. Sulla terza rete può far poco, tradita dalla difesa.
Di Guglielmo 5 – La velocità delle attaccanti sudafricane la inchioda sulla difensiva e solo all’inizio riesce a dare spinta in fase offensiva. Qualche brivido contro Magaia, ma concede poco alla match winner della scorsa Coppa d’Africa femminile, anche se si lascia trascinare da una prestazione complessivamente negativa di tutta la squadra azzurra. dal 63° Bartoli 5– Soffre la vivacità delle esterne sudafricane ed è complice in occasione del secondo gol delle avversarie. Ci mette poi la solita grinta ed esperienza. Complice in occasione del terzo gol delle sudafricane, poi si rifà parzialmente chiudendo Kgatlana nel finale.
Orsi 4,5 – Titolare a sorpresa al posto di una Salvai affaticata. Soffre la velocità delle avversarie e poi si rende protagonista di un errore sia tecnico sia mentale con l’autogol clamoroso che permette al Sudafrica di pareggiare i conti. Perde sicurezza e fatica a contenere le avversarie che troppo facilmente arrivano in area o al tiro. Dal 90’+9’ Glionna SV – Non riesce a incidere nei pochi minuti concessi.
Linari 5 – Anche lei non è impeccabile, soffre la velocità e i tagli delle avversarie e spesso deve metterci una pezza d’esperienza, ma non sempre basta come dimostrano gli ultimi due gol delle sudafricane. Anche in fase di impostazione è meno precisa e sicura del solito con diversi palloni persi e regalati alle avversarie.
Boattin 5 – Soffre la velocità di Seoposenwe e spesso è costretta a rincorrerla senza riuscire a dare continuità nell’apporto alla manovra offensiva. Anche sulle palle inattive non appare precisa e fredda come ci ha abituato in passato.
Giugliano 5 – Lei è la mente in mezzo al campo e i tanti, troppi, errori in fase di costruzione pesano anche sulla sua prestazione. Fatica a dare ordine alla manovra e verticalizzare il gioco azzurro che troppo spesso è fatto di passaggi orizzontali o all’indietro che favoriscono l’aggressività delle avversarie.
Caruso 6 – Segna due gol, uno su rigore e uno con una deviazione impercettibile, e guadagna la sufficienza per questo. Ma per il resto anche lei si lascia trascinare da una prestazione nettamente sottotono di tutta la squadra che sbaglia quasi tutte le scelte in fase di costruzioneDal 83° Greggi SV – Entra e porta il solito contributo in termini di velocità e aggressività, ma non riesce a cambiare l’andamento della gara.
Bonansea 4 – Altra partita opaca dell’esterna che spesso si pesta i piedi, o non si capisce, con Giacinti facendo svanire azioni potenzialmente pericolose. Troppo molle e lenta per incidere sul gioco. Appare una lontanissima parente della giocatrice ammirata quattro anni fa. dal 63° Girelli 5 – Entra e mette il suo zampino in occasione della rete del 2-2 che riapre la qualificazione. Poi però fallisce il colpo del ko. Un errore che pesa e risulta decisivo nell’eliminazione dell’Italia.
Dragoni 5.5 – Alterna buone giocate ad altre un po’ timide perdendo palloni importanti da centrocampo in su. Certo le compagne non la aiutano e non si può pensare che una classe 2006 possa prendersi sulle spalle la squadra azzurra.
Beccari 5,5 – Parte bene conquistando anche il rigore che sblocca la partita, poi anche lei si adegua a una prestazione negativa di tutta la squadra e fatica a incidere in avanti con la sua freschezza e il suo spunto. Dal 83° Cantore 6 – Cerca di dare vivacità sulla corsia e ha anche un paio di buone iniziative che però le compagne non sfruttano a dovere. Una delle ultime a mollare.
Giacinti 5 – Tanto movimento, ma poco costrutto. Cerca di tenere alta la squadra, di dialogare con le compagne e di dettare il passaggio in profondità, ma praticamente non si rende mai pericolosa negli ultimi venti metri se non per un diagonale che Swart disinnesca in uscita. Troppo spesso si pesta i piedi con Bonansea.
Milena Bertolini 4 – Una gara praticamente non giocata pur avendo due risultati a disposizione. La squadra sembra non riuscire a fare in campo quanto preparato in allenamento. Manovra confusionaria, errori marchiani soprattutto in fase di costruzione, poca lucidità negli ultimi venti metri e scelte di formazione probabilmente rivedibili col senno di poi. La linea verde non paga e alla fine arriva un’eliminazione meritata, che fa il paio con quella dell’Europeo. L’avventura della ct sulla panchina si chiude in maniera negativa dopo essere riuscita a conquistare, prima nella storia, due qualificazioni mondiali di fila.
Fonte: TMW
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