Roberto Mancini, ex ct della Nazionale italiana ha così parlato al Corriere dello Sport.
In Federazione sono offesi. Si sentono parte lesa, siamo a Ferragosto, non è stato un addio usuale alla Nazionale. «È dal 7 agosto che parlo con la Federazione. La decisione è stata presa adesso, ci sono venticinque giorni agli impegni con Macedonia del Nord e Ucraina (non tanti per la verità, ndr). Mi dispiace, certo. Potevo anticipare di una settimana la mia scelta, questo sì. È quanto mi rimprovero. Le nomine delle nazionali erano state ufficializzate il 4 agosto. Non è passato troppo tempo da allora».
Il sogno sarebbe stato lasciare l’Italia dopo il Mondiale 2026, sembrava questo il suo obiettivo. «Eh… Molto, mi pesa molto non poterci arrivare, perché ci tenevo, ma la vita è così».
Qualche contraddizione resta. «La decisione è mia, come ho detto prima. Il presidente Gravina non c’entra nulla, sicuramente credo che quando inizi a cambiare certe situazioni si rovina qualcosa. Tutto qui. Le cose poi finiscono, basta. Non c’è bisogno di buttare o far buttare addosso da altri della spazzatura, diciamo della rumenta, per forza. Sono state scritte cose assurde, come è successo in queste ore».
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