Scrive Gazzetta, la scelta è fatta e per quanto sta nelle intenzioni della Figc, non si torna indietro: Luciano Spalletti, per il presidente Gabriele Gravina, è il nuovo c.t. della Nazionale, e glielo ha detto con chiarezza. Anche Spalletti vuole la Nazionale, diciamo che la vorrebbe fortemente. Ma nelle ultime ore è assillato da dubbi che prescindono, o comunque sono ulteriori, rispetto alla questione legale ed economica legata alla “famosa” clausola che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, pretende sia pagata per liberarlo e permettergli di accettare l’incarico di c.t. dell’Italia. Ma si tratta di dubbi che proprio da questa vicenda sono alimentati: perché da quel braccio di ferro è nato un clima che non piace a Spalletti. Prese di posizione anche di esponenti politici, rumors striscianti che alimentano sospetti sul fatto che il Napoli possa rischiare ripicche da parte della Figc. O che Spalletti possa trovarsi in difficoltà nella gestione dei convocati in azzurro del Napoli. Spalletti è legatissimo alla città a cui ha regalato lo scudetto dopo 33 anni, ha il Napoli tatuato sulla pelle: non vorrebbe mai trovarsi contro una piazza che ama. Ma soprattutto considera legittimo per un tecnico che accetta una carriera di c.t. poterla affrontare con larga approvazione, accompagnato da consensi e non da problematiche extra campo.
Dubbi e tormenti che Spalletti sta vivendo con fastidio: assolutamente legittimi, ma Gravina ha necessità di poter dare per certo il nome del nuovo c.t., che prenderà il posto di Roberto Mancini, il più in fretta possibile. Entro oggi o al massimo domani, Spalletti dovrà riflettere e sciogliere le sue riserve: questo si sono promessi il presidente e il tecnico. L’annuncio formale, poi, sarebbe all’inizio della prossima settimana, e la Figc conta ancora di poter ufficializzare l’accordo con il tecnico toscano. Che partirebbe dal 1° settembre con durata fino al 2026: la scadenza “naturale” dell’intesa, coincidente con il prossimo Mondiale. Diversamente, Gravina dovrà percorrere con decisione la strada alternativa: quella che porta ad Antonio Conte, che ovviamente sarebbe tutt’altro che una seconda scelta, ma allo stesso tempo è un’ipotesi in partenza più complessa. L’ex c.t. ha già dato, e rinnovato, la sua disponibilità a valutare un nuovo eventuale incarico: lui ha già guidato l’Italia, al contrario di Spalletti, e l’esperienza gli è rimasta dentro come l’amore per la Nazionale. Però riallacciare certi fili non sarà per forza automatico. Gravina con Spalletti ha già parlato praticamente di tutto ed è d’accordo su tutto, anche se non è stato affrontato il discorso del ruolo da supervisore delle tre principali nazionali che era stato concordato con Mancini. Con Conte invece ci sarebbero ancora da affrontare varie questioni. E il tempo stringe, molto.
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