Scrive TMW, lunga intervista concessa ad AS da parte di Paulo Dybala, che nel corso della chiacchierata con il quotidiano spagnolo ha parlato del suo addio alla Juventus: “Non è stato facile ed è stato inaspettato. Qualche mese prima ho scoperto che non sarei stato preso in considerazione dal club, ma fino a pochi giorni prima la realtà era diversa. È stato un duro colpo, sono passati tanti anni ed era come casa mia. Conoscevo tutti, lo stadio, i tifosi, ero il secondo capitano…La mia idea era di continuare lì, ma il calcio ha queste cose, non sono stato il primo e non sarò l’ultimo. Sono e sarò grato alla società, che mi ha fatto crescere come persona e come calciatore. Sono stati sette anni molto belli”.
Su Messi e Ronaldo…
“Stando accanto a loro impari solo. Se sei intelligente, solo osservandoli ti rendi conto di molte cose su come funzionano, su come si prendono cura di se stessi, di ogni dettaglio. Devi cercare di assorbire, poi è difficile fare quello che fanno, perché nessuno l’ha fatto. Sono un privilegiato: ho giocato e vinto con entrambi”.
Sul no all’Arabia Saudita…
“Perché mi sento bene qui. Mi hanno trattato in un modo unico. Durante le vacanze ho continuato a chiacchierare con Mou ed entrambi volevamo davvero dare qualcosa in più. Siamo stati vicini al raggiungimento di un obiettivo importante e ci è rimasto quel sapore agrodolce. Mi sono sentito molto a mio agio sotto tutti gli aspetti. Inoltre alla fine del percorso abbiamo una gara molto importante con la Nazionale, fare le cose bene qui mi aiuterà ad essere lì per vincere il trofeo che mi manca con l’Argentina”.
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