Claudio Gentile, ultimo Ct a trionfare agli Europei sulla panchina dell’Under 21 azzurra, ha parlato della Nazionale maggiore in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Dai risultati sembriamo una squadra di seconda fascia, ma non è così. Era soltanto la prima partita di Spalletti, ci vuole tempo, purtroppo c’è subito l’Ucraina. Ma all’Europeo andiamo, altrimenti sarebbe la fine. Solo che dobbiamo abituarci a un tipo di calcio diverso. Partite come quelle con la Macedonia, squadra modesta ma impegnativa, su un campo impossibile, vanno vinte senza giocare bene. L’orizzonte sono i tre punti. Vinci anche se non lo meriti, ma è così che cresci”.
Gentile ricorda il passato e pensa al futuro: “Ai nostri tempi vivevamo queste situazioni ma quasi sempre portavamo la partita a casa. Purtroppo abbiamo meno giocatori di talento di Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo. Non siamo da prime quattro come una volta. I migliori sono Chiesa, Barella, Tonali, Raspadori. Imparino a giocare gare “sporche”. E in difesa serve più attenzione: lo so, diranno il solito Gentile che pensa al calcio di cinquant’anni fa, ma se non aggredisci, se non hai il tuo compito preciso, non sei responsabilizzato e sbagliare è più facile. Spalletti deve creare il gruppo, capire chi si adatta al gioco, decidere su quali reparti lavorare di più. Sono ottimista, sì, ma per un futuro non immediato”.
Fonte: TMW
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