Napoli, Garcia: “Negativo il risultato, non la prestazione. Se sbagliamo i rigori diventa difficile…”

Il punto negativo è il risultato, non abbiamo vinto. La prestazione è stata buona, soprattutto nel primo tempo“. Rudi Garcia butta acqua sul fuoco dopo il secondo pareggio, stavolta senza gol, del suo Napoli. Al Dall’Ara di Bologna gli azzurri sono stati fermati dal palo, centrato da Osimhen al 5′, e dal rigore sbagliato proprio dal nigeriano, al 74′. La centesima dell’allenatore francese in Serie A si risolve in uno scialbo 0-0.

Rudi Garcia, allenatore del Napoli (SSC Napoli on X)

Il tecnico commenta così la gara ai microfoni di DAZN: “Ci sono cose positive, come il non aver preso gol con Natan che ha fatto una buona gara. Era il momento giusto per inserirlo. Non prendere reti con una difesa nuova è un ottimo punto di partenza. Poi se la palla finisce sul palo e non entra oppure non segniamo un rigore diventa difficile vincere. Così è il calcio. L’importante è che la squadra abbia fatto una gara seria. Non siamo contenti perché ci è mancato il gol e la vittoria“.

Garcia ha un’altra gatta da pelare. Dopo Kvaratskhelia a Genova, anche Osimhen ha avuto qualcosa da ridire al momento della sostituzione (all’86’ ha dato spazio a Simeone). Il campione nigeriano ha alzato due dita in direzione di Garcia, come a suggerirgli che avrebbe dovuto lasciarlo in campo e giocare con le due punte. Ma il tecnico chiarisce: “Il rigore sbagliato succede ai più grandi giocatori della storia del calcio. Gli ho parlato, ma quello che ho detto a lui e alla squadra resta nello spogliatoio. Osimhen resta il rigorista. Quando un giocatore esce non è contento, siamo una rosa e abbiamo tanti giocatori, vanno usati tutti“0.

Il Napoli del resto ha una rosa profonda: “In panchina abbiamo tanta qualità. Compresi i tre che sono entrati: Simeone, Politano ed Elmas” ha aggiunto Rudi Garcia. “Anche Lindstrom e Zerbin. Non facciamo tutte le partite con gli stessi uomini. Soprattutto perché scendiamo in campo tra tre giorni e giocheremo quattro partite in nove giorni. C’è la squadra che inizia, quella che continua nel secondo tempo e c’è anche la formazione che finisce la partita. Altrimenti non andiamo da nessuna parte“. 

Filippo Cappelli

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