Finita Inter-Benfica ecco le pagelle dei protagonisti nerazzurri in campo questa sera.
Sommer 6,5 – A cospetto di Trubin, più giovane e a lungo corteggiato dall’Inter, non sfigura: dice no ad Aursnes nel primo tempo, il resto lo fa quasi tutto a gioco fermo ma senza far venire altri dubbi al Meazza.
Pavard 7 – Il migliore dei tre in un primo tempo non esente da pecche, per quanto riguarda la retroguardia nerazzurra. Conferma di essersi presto una posizione mica scontata, visto il Darmian della scorsa stagione: non soffre lo sprint di Neres e non era scontato.
Acerbi 6 – Aursnes che gli scappa su rimessa laterale è un errore da matita blu, neanche rossa. Passata la paura, si risistema e torna il solito affidabile baluardo difensivo.
Bastoni 7 – Pure lui dorme in occasione di Aursnes, ma il resto è tutta roba di primissima qualità. Da quelle parti c’è Di Maria, tornato a essere il Fideo dei bei tempi dopo l’incolore parentesi juventina: non si è notato.
Dumfries 7 – A San Siro regala la solita, a volte esaltante e a volte terrificante, doppia faccia. A errori tecnici alterna sgroppate di un’incisività clamorosa. Suo l’assist per il gol che sblocca e a conti fatti decide la partita: nel primo tempo aveva già messo Mkhitaryan quasi in porta. (Dal 73′ Darmian 6 – Entra e asseconda il buon momento dei suoi).
Barella 7 – Conferma i segnali di crescita visti nel secondo tempo di Salerno: tanti recuperi, belle idee. E la palla che manda Dumfries a fare l’assist per l’1-0 è sua. Che bel giocatore: è tornato. (Dal 90’+2 Klaassen s.v.).
Calhanoglu 7 – Il migliore dei tre centrocampisti nerazzurri nel complicato primo tempo. Regia e recuperi, chiude stremato perché ormai gioca entrambe le fasi di gioco con la stessa intensità. È lui, con le sue trame, a dettare il cambio di passo. (Dall’84’ Asllani s.v.).
Mkhitaryan 6,5 – Primo tempo di difficoltà, fotografate dal ritardo con cui – non – arriva sul bel suggerimento di Dumfries. Chiude in crescendo, con lo slalom che mette per l’ennesima volta Lautaro a tu per tu con Trubin.
Dimarco 7 – Tanta spinta, poca sofferenza. Pecca un po’ di incisività, non di precisione con quel sinistro. Ha ragione Marotta: il rinnovo è da discutere quanto prima. (Dall’84’ Carlos Augusto s.v.).
Thuram 7,5 – Un po’ panterone moscione nel primo tempo, gioca una ripresa di assoluto dominio. Manda in porta Lautaro con un numero di prestigio, capita l’antifona sbocca la gara con l’opportunismo che non sempre gli è proprio. Un fattore, ancora una volta. (Dal 73′ Sanchez 6,5 – La voglia c’è, la condizione sta pagando. Il paragone col francese è complicato, ma entra bene).
Lautaro 7 – Gara quasi impossibile da decifrare, certificata dal discusso premio MVP della UEFA. Colpisce due legni e la traversa sarebbe stato un gol da far venire giù lo stadio. Però in totale sono sei le occasioni mancate: a una prestazione sontuosa abbina una freddezza molto lontana dai suoi standard.
Simone Inzaghi 7 – La formazione è quella, la migliore possibile in questo momento. L’approccio, uno dei mantra del tecnico piacentino, non dei migliori. Il secondo tempo, invece, ricorda le imprese europee della scorsa stagione. Peccato solo il risultato, perché l’Inter poteva (doveva, visti per esempio gli xG) vincere almeno 3-0. Ma non fategliene una colpa.
Fonte: TMW
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