Sousa: “In partita fino al rigore. Sono sereno, le cose che mi preoccupano sono altre”

A Monza si è appena consumata un’altra debacle difensiva della Salernitana, sconfitta 3-0 dalla squadra di Palladino. Dopo un inizio shock, con due reti subite in 18′, i campani hanno rialzato la testa nella ripresa, ma un super Di Gregorio ha chiuso la porta con parate eccellenti. Il tecnico del Cavalluccio, Paulo Sousa, commenta così la prova dei suoi ragazzi ai microfoni di DAZN: “Abbiamo avuto molte difficoltà, il Monza ha qualità come collettivo. Per questo le linee dovevano essere molto più vicine. Loro hanno abbassato i centrocampisti per metterci in difficoltà. La nostra linea difensiva si è allungata e abbiamo dato distanze e possibilità al loro portatore di palla di giocare con le punte. Gli abbiamo dato troppo spazio anche sulle fasce, non siamo stati vicini ai loro centrocampisti. Tutto questo crea difficoltà. Nel secondo tempo ho cambiato la disposizione tattica e questo ci ha aiutato a creare opportunità, anche molto importanti. Siamo stati in partita fino al rigore“.

Fonte foto: dazn.com

IL PROBLEMA –La condizione atletica non può essere il problema, perché finiamo le partite in crescendo” ha continuato Paulo Sousa. “Fisicamente stiamo bene, i dati fisici sono sempre alti. Inter e Monza sono diverse, giocano diversamente, ma l’avvicinamento dei due centrocampisti era fondamentale. La prima linea di pressione non è stata forte ed esplosiva per rubare tempo e spazio alla loro manovra. Con il cambio di modulo abbiamo fatto meglio, siamo stati nella loro metà campo e in partita fino al loro rigore“.

FIDUCIA –I risultati aiuterebbero molto. Abbiamo bisogno di fiducia. Lavoriamo e proviamo a vincere sempre. Serve più convinzione e la vittoria ci aiuterebbe. I ragazzi lavorano bene durante la settimana, purtroppo le cose in partita non ci riescono. Continuiamo a spingere fino a quando il risultato non cambierà“.

RIFLESSIONI IN SOCIETA’ –Dalla dirigenza non ho saputo niente, non abbiamo parlato. Io sono sereno e consapevole del mio lavoro, della mia onestà con i ragazzi. La preoccupazione c’è, perché fa parte del calcio e lo dobbiamo accettare. Quello che accade in Israele, Ucraina e Russia…quelle cose mi preoccupano, ma per il futuro dell’umanità. Noi nel nostro piccolo ci dobbiamo impegnare e dare il nostro meglio per ottenere il risultato. La dirigenza e la proprietà possono analizzare e prendere le decisioni per il futuro della Salernitana“.

Filippo Cappelli

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