La più bella Fiorentina di Italiano. Nonostante gli errori Kayode e Parisi sugli scudi. Bonaventura bionico
Editoriale a cura di Stefano Borgi
Sogno o son desto? La Fiorentina ha vinto veramente 3-1 contro i campioni d’Italia (a casa loro, oppure me lo sono sognato? La Fiorentina è davvero terza in classifica, col terzo miglior attacco del campionato, nonostante Lecce e Frosinone (ovvero 4 punti persi) ? Bonaventura è davvero quel signore attempato, svenduto a costo zero dal Milan, appena convocato in Nazionale, che anche al “Maradona” ha deciso la partita? E potremmo andare avanti: potremmo celebrare Kayode e Parisi i quali, nonostante errori evidenti, marchiani, hanno giocato talmente bene da farceli dimenticare. E che dire di Milenkovic e Quarta (Oshimen, Simeone e Raspadori, chi erano costoro?), di Arthur e Duncan (per dispersione la miglior coppia di centrocampo), di Brekalo (e non più Brepalo), di Ikonè? Oltre a Nico Gonzalez che, seppur di destro e dalla panchina, mette l’ennesimo sigillo su questo splendido inizio di stagione? Insomma, per sintetizzare il tutto… quella di Napoli è stata la più bella Fiorentina della gestione Italiano. Concreta, serena, cinica, matura, a tratti spettacolare, vincente e convincente… tutto ciò che avremmo voluto dalla nostra squadra di calcio ideale. Ora la sosta, e di conseguenza una nuova sfida: quella di non montarsi la testa. Quella di non pensare che… “meglio di così si gioca solo in Paradiso”. Certo, la Fiorentina del “Maradona” ha segnato tre gol ai Campioni d’Italia senza subire tiri, o meglio… gli unici tiri sono stati provocati da errori dei difensori gigliati. Per il resto dominio a 360°, nessuna sofferenza, fraseggio e conduzione di gara da grande squadra. Fiorentina da scudetto? Da Champions? Da Europa League? Niente di tutto ciò, questa è una Fiorentina che vince e diverte. Se poi sarà vincente fino in fondo lo scopriremo solo giocando.
La conclusione è dedicata a Giacomo Bonaventura. Noi abbiamo solo due parole: divertiti Jack. Divertiti e fai quello che sai fare. Ovvero… tutto. Tutto a 34 anni, una sorta di uomo bionico. Attaccare, difendere, fraseggiare, coprire, raddoppiare, recuperare palla, impostare, suggerire, tirare in porta, fare gol… in una sola definizione: vincere. Vincere le partite, in viola come in azzurro. Vai Jack, la felicità ti aspetta…