Era la prova del nove per i bomber delle due squadre nerazzurre ed entrambi hanno risposto presente, ma alla fine è l’Inter a sorridere. La squadra di Inzaghi passa 2-1 a Bergamo grazie ai gol di Calhanoglu su rigore e di Lautaro Martinez. Un successo, il quinto su cinque gare fuori casa, che lancia i meneghini a +5 sulla Juventus seconda. Gasperini cade per la prima volta al Gewiss Stadium, ma esce fra gli applausi del suo pubblico.
LE SCELTE – Gasperini e Inzaghi non cambiano quasi mai l’11 titolare, non lo fanno certo stasera, quando i tre punti pesano tantissimo. Nei padroni di casa schierato dal 1′ il recuperato Scalvini, l’unica novità rispetto a Empoli è la presenza di Zappacosta sulla fascia destra. Confermati tutti gli altri, compreso il duo d’attacco Lookman-Scamacca, assistito da Koopmeiners. L’Inter replica la formazione che ha battuto la Roma con De Vrij al posto di Bastoni. Thuram-Lautaro sono confermatissimi, impossibile toglierli ora.
IL PRIMO TEMPO – La sfida tutta nerazzurra – anche se l’Inter gioca in divisa arancione – è condotta in avvio dalla squadra di Gasperini, ma ci vogliono venti minuti perché i ritmi si alzino e arrivino le prime occasioni. Perché gli uomini di Inzaghi si difendono bene – soprattutto in trasferta, dove non hanno subito neanche un gol nelle prime dieci uscite – e costringono Scamacca a giocare da pivot fuori dall’area. Al 21′ arriva la prima chance per la Dea: Koopmeiners apre il campo a Zappacosta, il suo traversone è spizzato da Pavard, Ruggeri lo ribatte al volo in area e Koopmeiners non arriva per centimetri per il tap-in vincente. Si alza la pressione della Dea, con continui traversoni dalla destra, scagliati da un ottimo Zappacosta. Sull’ennesimo cross nasce un duello aereo fra Lookman e Pavard e il francese cade male, ruotando in maniera innaturale il ginocchio sinistro. Il guaio è fatto, l’ex Bayern si accascia al suolo e entra la barella (QUI GLI AGGIORNAMENTI SULL’INFORTUNIO DI PAVARD). Cambio obbligato per Inzaghi, che butta nella mischia Darmian. All’azzurro bastano otto minuti per mettere lo zampino sul match: imbucata visionaria di Calhanoglu, Darmian anticipa Musso, che gli frana addosso. Rigore ineccepibile, trasformato dal 10, che sale a 36 reti in A e diventa il miglior marcatore turco della storia del nostro campionato, eguagliato Gülesin.
LA RIPRESA – In maniera speculare rispetto al primo tempo, è l’Inter a partire forte e a mettere subito alle strette i padroni di casa. Al 50′ una fiammata di Dimarco spaventa Musso sfiorando l’incrocio. La partita si infiamma e nel giro di quattro minuti mettono il timbro i due bomber. Il primo a graffiare è Lautaro Martinez, che al 57′ si inventa un destro sul secondo palo imprendibile per Musso. E’ un capolavoro che vale il 2-0 ospite. Dura pochissimo il doppio vantaggio, perché Scamacca – ben servito da Lookman a centro area – accorcia con il piatto destro. Inzaghi risponde inserendo Frattesi e Carlos Augusto al posto di Mkhitaryan e Dimarco. I venti minuti finali si trasformano in un assedio dell’Atalanta, che va vicino al pari con un tiro cross di Lookman respinto da Sommer. Sulla ribattuta si fa trovar pronto Scamacca, bravo a girare subito con il sinistro, ma il portiere svizzero neutralizza anche il suo tiro. Oltre a Pasalic, Gasperini inserisce anche De Ketelaere e Muriel, ma è l’Inter ad avere la possibilità di chiudere il match: ottima ripartenza lanciata da Calhanoglu, Barella pesca Dumfries ma il suo mancino è bloccato da Musso. I meneghini beneficiano anche degli ingressi di Arsslani e Sanchez, che al 92′ scappa a Toloi e lo fa ammonire per la seconda volta. L’italo-brasiliano, entrato al 62′ per Scalvini, viene espulso e lascia i suoi in dieci. La Dea ci prova fino all’ultimo, ma Hateboer spreca un ottimo cross di Muriel colpendo malamente di testa. Vince l’Inter, che sale a 28 punti e in attesa delle gare di Milan e Juventus è prima a +5 sui bianconeri.
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