“Forse ci voleva un tonfo umano, nell’approccio, per ritrovare una prestazione convincente. Ora finalmente rivedo il fanatismo nel mio Toro“. Ivan Juric non era mai stato così sereno e ottimista nel corso di questa stagione. I granata, del resto, vengono da due vittorie consecutive in campionato, contro Lecce e Sassuolo e al di là degli infortuni sembrano aver ritrovato le geometrie e il gioco dell’anno scorso. Nella conferenza stampa di presentazione della gara contro il Monza (in programma domani alle 20:45 all’U-Power Stadium) il tecnico chiarisce il confronto che ha avuto in settimana con i tifosi: “E’ stato un incontro top con persone vere. Mi hanno spiegato che la decisione di contestare era volta a far reagire la squadra. Pensavano che il mio gesto (il doppio dito medio al triplice fischio di Torino-Sassuolo, ndr) fosse rivolto a loro. Il gesto in effetti c’è stato, era rivolto anche all’ambiente ma anche al fatto che portavamo a casa una vittoria in un finale concitato, visto che spesso abbiamo perso punti a fine delle partite. Sicuramente è stato un gesto da evitare” continua Juric “perché un allenatore si deve controllare, ma preferisco questo tipo di reazione all’indifferenza e lo stesso vale per il comportamento dei tifosi”.
SQUADRA E TIFOSI – L’impressione è che la contestazione della curva Maratona, durata tutta la partita contro i neroverdi, abbia risvegliato l’orgoglio della squadra. “Io penso che sia arrivata la prestazione perché da un mese alleno una squadra giusta, come voglio io” dice Juric. “Siamo giusti negli allenamenti, nei comportamenti, nella partecipazione di tutti, magazzinieri compresi. L’altro giorno è stata una prestazione di livello, poteva anche essere più rotondo il risultato. Non c’è un leader specifico, ma tante persone che si sentono coinvolte. Sono soddisfatto dell’ultimo mese. Magari ci voleva anche un tonfo dal punto di vista umano affinché si potesse ritrovare una certa atmosfera“. E anche il rapporto con i tifosi si sta ricucendo: “Ho percepito gente che vuole fare la sua parte perché il Toro abbia successo. Noi come squadra abbiamo il dovere di fare quello che vedo da un mese a questa parte. Il campionato è appena cominciato e abbiamo un punto in più dell’anno scorso. E’ paradossale se si pensa al clima che c’è stato e alla mia insoddisfazione. Per questo sono molto fiducioso“.
Il Torino ha riaggiustato una classifica che dopo le prime nove giornate lo vedeva 15°, con due sole vittorie all’attivo. A preoccupare i tifosi granata erano più che altro le prestazioni scialbe, con pochissimi tiri nello specchio (prima del gol di Sanabria al Sassuolo, l’intero attacco aveva segnato solo una rete, quella di Zapata alla Roma). Il confronto con la passata stagione era deprimente. Juric la vede così: “Penso che la squadra abbia finito l’anno scorso a un livello di prestazioni tale che potevamo dare per scontato che l’aspetto umano sarebbe stato a posto, e che avremmo dovuto concentrarci solo sui dettagli. Pensavamo che le cose basilari ci fossero: l’intensità dell’allenamento, la qualità dei rapporti umani, l’essere amici. Invece, abbiamo perso alcune cose da questo punto di vista. Non ho annusato in tempo certe situazioni. Da un mese, invece, vedo una squadra giusta, tornata come negli ultimi due anni, se non migliore da un certo punto di vista”.
L’AVVERSARIO E GLI INFORTUNI – Il banco di prova del Torino si chiama Monza. Secondo Juric “un’ottima squadra, con un gioco molto associativo. Sarà una partita difficile“. Gli ostacoli non mancheranno, visti i recenti infortuni di Ricci – “si è stirato, ne avrà per un po’” – e di Ricardo Rodriguez – “non ha lesioni, ma difficilmente ci sarà”. La difesa, che ha già perso Djidji e Schuurs, sarà ridisegnata ancora una volta: “Ci dobbiamo inventare qualcosa, siamo corti. C’è l’opzione dell’altra sera, con Buongiorno a sinistra e Zima al centro, ma c’è anche Vojvoda che può giocare come terzo. La partita sarà diversa rispetto a quella col Sassuolo, perchè l’avversario è diverso, ma ho ragazzi che in questo momento riescono a dare un contributo anche fuori ruolo”. Il riferimento è in particolare a Tameze, il migliore in campo col Sassuolo: “E’ uno spettacolo. Un leader assoluto, sta facendo benissimo in un ruolo che non è il suo. Sono molto soddisfatto” dice il tecnico.
IL CASO RADONJIC – L’ingresso in campo lunedì sera contro il Sassuolo potrebbe aver chiuso il caso, ma è indubbio che il 3-5-2 non sia congeniale a Radonjic. Juric taglia corto: “Ora stiamo giocando con due attaccanti e questo lo penalizza un po’. Tuttavia, come tutti gli altri giocatori del Torino, lo utilizzerò quando serve”.
IL CAMBIO DI MODULO – Non è un caso che il Torino sia tornato a girare da quando Juric è passato al 3-5-2, un modulo che meglio si adatta alle caratteristiche della rosa di quest’anno. “Mi sembra che Sanabria si esprima bene al fianco di Zapata. Provare nuove soluzioni è uno stimolo per un allenatore e ti fa piacere vedere che ci sono altri modi di fare le cose, senza rinunciare al credo di voler fare la partita”.
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