Come riportato da Sportmediaset: erano i primi giorni di agosto del primo anno di pandemia, la Juve aveva già vinto il suo ultimo scudetto e si giocava la giornata conclusiva di quello strano campionato. Anno 2020. Da allora è capitato solo in un paio di occasioni, ai bianconeri, di ritrovarsi in testa alla classifica di Serie A ma sempre e solo per una notte. Poi, il giorno dopo, l’Inter si portava a casa i tre punti e la riscavalcava in classifica.
Questa volta i nerazzurri saranno lì, sullo stesso campo (oltretutto quello a tinte bianconere). L’occasione è più unica che rara: vincendo la Juventus tornerebbe in testa realmente, e non solo a tempo, dopo 3 anni e 4 mesi. Sarebbe, insomma, una vera consacrazione: finalmente anche il campo darebbe ragione a chi dice che, quella di Allegri, è la squadra favorita per lo scudetto 2024.
Il monte stipendi più alto, la mancanza di impegni europei, la possibilità di scegliere tra quattro punte di alto livello e una rosa che, anche se non vale in difesa e a centrocampo quella dell’Inter, è assolutamente invidiabile. Allegri non potrebbe più nascondersi e si ritroverebbe, per la prima volta dal suo ritorno (se si esclude il filotto di vittorie interrotto dalla goleada del Napoli lo scorso gennaio), realmente in corsa per il tricolore.
Uno scudetto che non avrebbe il sapore del miracolo, come la stampa amica ha già iniziato a definirlo, ma sarebbe comunque un risultato di prestigio, considerando che questa Inter è una delle squadre più forti d’Europa. Uno scudetto che, finalmente, verrebbe festeggiato dai tifosi bianconeri perché ottenuto dal loro allenatore ideale. L’ultimo non lo contano: era stato vinto da Sarri, il nemico per eccellenza e poco importa, quando si ragiona per ideologie, che sia stato l’ultimo tecnico a regalare il tricolore alla Juventus. Una vittoria con Allegri in panchina, per il tifoso bianconero medio, vale cento volte di più che con chiunque altro alla guida della squadra. E, anche con tre anni di ritardo, sarebbe vissuto come un momento magico, anche perché, in questo modo, la permanenza di Max sulla panchina della Juve potrebbe addirittura proseguire anche al termine del suo contratto, facendolo diventare una sorta di Alex Ferguson a tinte
Fonte: Sportmediaset
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