Repubblica: “Restyling Franchi, e adesso? Nel piano B un nuovo mutuo o il project finanzino”
Detto che sul piano giuridico ci sarà un immediato ricorso al Consiglio di Stato e che la speranza pur tenue di avere i denari dal governo Meloni rimane, la prima attesa è tutta per il prossimo mese, quando si capirà se si presenterà qualcuno per il bando del Franchi da 150 milioni oppure se la gara andrà ancora una volta deserta come successo in passato. La scadenza per la presentazione delle offerte è lunedì 11 dicembre e dopo la valutazione della commissione giudicatrice e le verifiche amministrative del caso l’eventuale assegnazione dovrà essere fatta entro la fine dell’anno per poter permettere l’inizio dei lavori a gennaio. Nell’ipotesi peggiore di un bando deserto, Palazzo Vecchio potrebbe procedere all’affidamento diretto ad una ditta, come previsto dal nuovo codice degli appalti articolo 76.
Superato questo step attenzione ai 55 milioni: il governo potrebbe decidere di dare a Firenze quei 55 milioni finanziando altre opere pubbliche come scuole o giardini e permettendo così al Comune di stornare sue risorse sul Franchi. Potrebbe essere la mossa a effetto della destra nella prossima campagna elettorale.
Se così non fosse però a Palazzo Vecchio serve un piano B. Un project financing coinvolgendo la Fiorentina. Mutui. Oppure altri finanziamenti nazionali. Ieri mattina in Palazzo Vecchio il direttore generale viola Joe Barone ha incontrato Nardella. Niente di clamoroso, bocche cucite con la dirigenza che smentisce novità impellenti o un rinnovato coinvolgimento di Commisso sul tema stadio. La Fiorentina aspetterà l’evolversi della questione e non metterà un euro senza avere un controllo diretto. Lo scrive Repubblica.