JUVENTUS-INTER 1-1
(27′ Vlahovic; 33′ Lautaro)
Szczesny 6 – Più impegnato del collega avversario, ma solo in quantità e non in qualità. Freddato senza colpe da Lautaro, ottima reception per le altre telefonate dalle sue parti.
Gatti 5,5 – Una statua di sale sullo scatto di Lautaro che vale il pari. Si riscatta (quasi) con un secondo tempo senza mezza sbavatura.
Bremer 6 – A Thuram concede un solo cross, ma tanto basta. Tutto bene per il resto.
Rugani 6 – Molto aggressivo in avvio, pure troppo: l’1-1 nasce da una sua uscita a vuoto su Barella, che fa arrabbiare Allegri. È l’unica macchia nella sua serata.
Cambiaso 6 – Contiene e poco altro, concedendosi non più di un paio sortite offensive. I numeri di Dimarco, del resto, li conosciamo: oggi resta a zero.
McKennie 6,5 – La fotografia di questa Juve: un’estate con la valigia sul letto prima di un lungo viaggio, e poi giochi il derby d’Italia da titolare inamovibile. Qualche buono spunto, niente di memorabile.
Nicolussi Caviglia 5,5 – È lui l’allegrata di serata. Solo due minuti in stagione prima di oggi: si sentono tutti. Buona personalità, meno positive alcune scelte, soprattutto a inizio secondo tempo. (Dal 61′ Locatelli 6 – Mette ordine e porta a casa il risultato, che evidentemente era il diktat di Allegri).
Rabiot 6,5 – Col freno a mano tirato quando potrebbe liberare i suoi cavalli, tiene testa al centrocampo interista: sulla carta il reparto avversario era superiore.
Kostic 6,5 – Elargisce parecchia applicazione difensiva e contiene il pericolo Dumfries. Più prezioso di quanto non sembri il giallo speso per fermare una ripartenza interista. (Dall’89’ Alex Sandro s.v.).
Vlahovic 7 – La cattiveria con cui va a prendersi il pallone che poi depositerà in rete è quella che gli chiede Allegri. Il quale, però, dovrebbe trovare il modo di omaggiarlo con qualche pallone giocabile in più: butta dentro l’unico che gli arriva. E, appunto, se l’è dovuto costruire lui. (Dall’80’ Kean s.v).
Chiesa 6,5 – Spalletti lo restituisce tirato a lucido: a tennis non sappiamo, ma a calcio sa giocare benissimo. Da punta, ha meno praterie in cui galoppare: quando libera i cavalli la Juve passa, poi si spegne e si accende per tutta la sera. (Dall’80’ Milik s.v.).
Massimiliano Allegri 6,5 – In avvio di serata imbriglia Inzaghi, con una Juve più aggressiva del previsto. Il piano gara si rivela il solito: difesa e (poco) contropiede. Il risultato, tutto sommato, gli dà ragione: la sua Juve da ora può lavorare sulla settimana tipo e questo può fare la differenza. Vlahovic e Chiesa con mezza occasione in ottanta minuti, però, sono uno spreco.
Fonte: Tuttomercatoweb.
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