Sommer 6 – Poco da fare nel primo tempo, praticamente nulla nella ripresa. Ennesimo clean sheet, ma questo è il più amaro.
Darmian 6,5 – Capitano di fatto e per una sera anche di fascia: concede pochissimo a Oyarzabal.
Acerbi 6 – Non una serata delle più impegnative, anzi abbastanza agevole su Sadiq. Cerca gloria in area avversaria.
Carlos Augusto 6,5 – Conferma di essere un’alternativa più che valida: poche sbavature in fase difensiva, su Kubo che è l’uomo più pericoloso degli spagnoli. Quando fa l’esterno spinge più di Dimarco
Cuadrado 5,5 – Debutto da titolare col nerazzurro addosso e prova a mettersi in mostra. Cross, dribbling, anche un tentativo di tiro: resta più o meno tutto in canna. Buona notizia i novanta minuti.
Frattesi 5 – Reclama spazio, anche se in Champions è il centrocampista col minutaggio più alto. La gara di ripartenza sarebbe perfetta per i suoi inserimenti e invece, nel complesso, sparisce.
Calhanoglu 5,5 – Avvio fuori dagli schemi, altissimo a pressare Zubimendi. Torna nelle zone di sua competenza col passare dei minuti, ma non illumina San Siro, che lo applaude comunque. (Dall’82’ Asllani s.v.).
Mkhitaryan 5,5 – Non una serata da professore: sbaglia troppo spesso appoggi e tempi di esecuzione. (Dal 65′ Barella 6 – Un passo avanti, anche se pure lui non sblocca l’impasse).
Dimarco 5,5 – Come buona parte dell’Inter, a corrente decisamente alternata. Poco incisivo quando il suo mancino potrebbe fare male. (Dal 79′ Bastoni s.v.).
Thuram 6 – In una partita anomala, prova a rendersi pericoloso con le sue qualità e crea i presupposti per i pochi pericoli portati dall’Inter nel primo tempo. Di palloni giocabili, però, ne arrivano davvero troppo pochi. (Dal 65′ Arnautovic 5 – Ingresso da Chi l’ha visto? Anche lui ha l’attenuante dei pochi palloni a disposizione, ma a differenza del francese avrebbe tutto l’interesse a mettersi in mostra).
Sanchez 5 – La Champions è l’habitat del leone cileno, ma non è neanche una questione di prestazione individuale, quanto di caratteristiche: con lui l’Inter resta 10-15 metri più bassa del solito e si sente. La conferma? Appena dieci i tocchi del pallone in un’ora di gioco: al netto di un paio di picchi, troppo pochi. (Dal 65′ Lautaro 6,5 – Entra e spaventa due volte in due minuti il portiere basco, suo anche l’ultimo sussulto di serata. Fosse entrato prima, chi lo sa).
Simone Inzaghi 5 – Quattro novità rispetto alla gara con l’Udinese, un turnover che manda una serie di messaggi. Per esempio: il campionato ha la precedenza. Oppure: fiducia nelle alternative e quindi nella possibilità di rotazioni. Risultato: uno zero a zero che condanna l’Inter al secondo posto e quindi a un sorteggio da incubo. Serata anomalo, con una morale: chi vuole fermare la sua sua squadra deve studiare la Real Sociedad.
Fonte: TMW
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