Si scrive Lucas Martinez Quarta, si legge difensore con il pensiero da centravanti. L’argentino in questa stagione si è scoperto avere delle attitudini nascoste, ed in particolare avere il vizio del gol. Martinez Quarta con il lavoro si è conquistato la maglia da titolare. Un calciatore in grado di segnare su palla inattiva ma soprattutto mediante inserimenti in azioni di gioco. In quest’inizio di stagione ha segnato ben 5 gol, meglio di lui hanno fatto solamente Nico e Bonaventura. Il Chino è il difensore centrale con più gol siglati nei top-5 campionati europei.
Gli attaccanti della Fiorentina stentano a trovare il gol, Lucas Beltran sembra essere sulla strada dell’adattamento e ciò lo dimostra la rete trovata (decisiva tra l’altro) nelle ultime uscite dei viola. M’Bala N’Zola invece non ha trovato continuità, le sue prestazioni stanno deludendo tutti e scoraggiando se stesso ma anche il mister che fortemente l’ha voluto portare a Firenze. Fino ad oggi, più sponde tentate per i compagni che non gol. E lui ci ha abituati a ben altro quando indossava la maglia dello Spezia.
Proprio per questi motivi soprascritti, Martinez Quarta si sta rivelando il difensore goleador dei gigliati. Bravo ad inserirsi in area e a riempirla ma anche a lanciarsi in profondità o a creare superiorità a centrocampo, spesso fondamentale per lo sviluppo dell’azione viola. Forte di testa il classe 1996 ma preciso anche di piede (da ricordare la rovesciata che tentò contro l’Empoli di Andreazzoli).
Un ruolo costruito ad hoc quello affidato quest’anno all’argentino, ed è stato lo stesso Vincenzo Italiano a svelare che si è ispirato a Milan-Steaua, finale di Coppa dei campioni del 1989. “Si, Quarta ha libertà di andare in zone di campo dove se manca qualcuno per farci venire fuori lui si deve andare a inserire. Se sei questo, qualsiasi allenatore non può far altro che farti i complimenti e darti tutta la fiducia del mondo. Sono contento della sua crescita, Quarta ha ampi margini per migliorare ancora”. Nella fase di possesso palla soprattutto, il classe ‘96 ricalca un po’ il ruolo di Baresi in quello splendido Milan.
Prendendo in esame l’heatmap stagionale di Martinez Quarta in Serie A, spicca subito il grande movimento che il difensore centrale viola fa durante le partite. Come si evince da questa immagine, come già anticipato, spesso lo troviamo molto alto, un po’ per il modo di difendere deciso da Italiano per la sua Fiorentina (difesa molto alta) un po’ per quel suo giocare da “libero” quando è possibile nel corso di un match. E poi infine, come possiamo osservare dalle zone di calore, l’inserimento in area di rigore che ha portato a 3 gol e 2 assist fino ad oggi nel massimo campionato italiano.
La domanda che sorge spontanea è la seguente: solo vantaggi per Quarta nel suo nuovo ruolo? La risposta è no. È vero che l’argentino ha i piedi buoni (da centrocampista) ed è bravo nel liberarsi per fare gol. Ma è altrettanto vero, che nel caso in cui con un lancio in profondità o con contropiedi in velocità, gli avversari dovessero saltare il centrocampo, la Fiorentina spesso si ritrova con un 1vs1 che sia Milenkovic o Ranieri, l’argentino difficilmente è in grado di recuperare campo. Quando lui sale in genere, si tende a costruire infatti bloccando i terzini più bassi così da lasciare l’opzione di chiusura in diagonale se gli avversari dovessero ripartire così da ridurre il rischio di subire azioni da gol.
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