Brekalo come brillante per una squadra alla meno, un allenatore alla meno, una società alla meno. Perché il rigore non lo ha battuto Beltran?

di Stefano Borgi
Bastano poche righe per commentare la sconfitta di Sassuolo. Perché? Perché non ne abbiamo voglia, ci mancano le forze, consci che è difficile condensare in soli 90′ (anzi, 97) una serie di errori così variegati ed eterogenei. E poi la Fiorentina è ancora quarta e ci resterà almeno fino a sabato prossimo. Tra due giorni giocherà i quarti di finale di Coppa Italia, tra 12 la supercoppa italiana, tra un paio di mesi i 16esimi di Conference League. E poi veniva da tre vittorie consecutive, da tre partite con la porta inviolata (spiacenti ma non leggerete mai… “clean sheet”), ha perso di misura sbagliando pure un rigore e per di più con un gol annullato. E allora, qual è il problema? Quali sono le critiche da muovere ad una stagione (per ora) eccezionale? Ve lo diciamo subito: raramente la Fiorentina ha perso una gara di campionato in modo così meritato, e raramente abbiamo visto una squadra, un allenatore, una società, giocare così “alla meno”. Attenzione: giocare “alla meno” non significa perdere o giocare male apposta (non ci permetteremmo, e poi non abbiamo le prove), significa semmai sbagliare in modo così evidente e grossolano che sembra quasi impossibile, tanto da instillare dubbi, domande e supposizioni.

Ad esempio: perché ha giocato Brekalo? Il ragazzo, fin qui deludentissimo, è praticamente già venduto (si dice in Croazia) forse per inseguire un sogno europeo. Motivazioni in maglia viola? Zero. Voglia di rischiare? Zero. Possibilità d’infortunarsi? Altissime. E per questo la Fiorentina, per ben 73′, ha giocato in dieci. Il suo allenatore, schierandolo, ha costretto la squadra a giocare in dieci. Dice: ma Italiano era senza esterni (Nico e Sottil ai box, Kouame in coppa d’Africa) povero Cristo che doveva fare? È presto detto, doveva fare come poi ha fatto, mettere Parisi esterno alto. Oppure Barak, oppure Infantino, o ancora cambiare modulo, schema di gioco. Ne poteva fare di ogni. Ma non schierare un calciatore con la valigia in mano. Perché l’ha fatto? A noi è venuto in mente un altro Vincenzo, Vincenzo Montella, quando alla prima giornata di qualche campionato fa mise tale Joshua Brillante per poi toglierlo dopo mezz’ora. Si disse, allora, per lanciare un messaggio alla dirigenza, ed infatti poche ore dopo arrivò Milan Badelj. Stai a vedere che… 

Eh già perché anche la società sembra giocare “alla meno”. Da almeno un mese si sa che manca un esterno offensivo (preferibilmente di piede sinistro), da mesi si sa che manca un terzino destro (Kajode non può giocarle tutte), da mesi manca una punta (questi non fanno gol neppure con le mani), da mesi, da mesi… E la società che fa? Assiste, contempla, passiva, inoperosa, nonostante il mercato si sia aperto da 4 giorni. Addirittura qualcuno farfuglia di un “frigo pieno” sul quale è meglio sorvolare. A questo punto, ci viene il dubbio che anche la squadra abbia giocato alla meno: il primo tempo di Sassuolo è da far studiare nella scuole calcio… per fare esattamente il contrario. Approccio sbagliato, indolenza, negligenza, disamore e disinteresse. Una squadra (e ci ripetiamo) che ha giocato “alla meno”. Magari con la testa alla coppa Italia (errore imperdonabile), magari infastidita dalle scelte di Italiano, magari irritata dall’immobilismo di cui sopra. Chi deve provvedere, provveda. 

Ultima considerazione: perché il rigore lo ha calciato Bonaventura e non Beltran? Con Nico assente era il vichingo il rigorista designato: un centro in campionato e nella “lotteria” di coppa Italia… calciando addirittura il penalty decisivo. E poi contro la Salernitana, con Bonaventura in campo, lo aveva battuto proprio Beltran, in Conference League N’Zola, in questi anni tutti hanno battuto un rigore (persino Sottil e Mikenkovic) ma Bonaventura… mai. Italiano, nel post gara, ha detto: “Jack è uno dei rigoristi e stasera se la sentiva lui”. Bah… la storia ci dice che nel calcio, se c’è una cosa che non puoi improvvisare, questa è la gerarchia dei rigoristi. Pena liti in campo e figure barbine, che in passato abbiamo visto anche a Firenze. Anche questa è stata una scelta alla meno? No, crediamo piuttosto ad una disorganizzazione diffusa, un intorpidimento generale, ad un’inesperienza e mancanza di polso da parte dell’allenatore. In ogni caso tutto facente parte di una serata… “alla meno”.

LEGGI ANCHE, Italiano: “Incredibile non aver fatto almeno un gol nel 2° tempo. Cross Parisi dentro? Lì bisogna far gol”

https://goalist.it/2024/01/07/italiano-incredibile-non-aver-fatto-almeno-un-gol-nel-2-tempo-cross-parisi-dentro-li-bisogna-far-gol/
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