Caso Maignan: da Infantino a Mbappé, le reazioni del mondo del calcio

Il successo del Milan per 3-2 in casa dell’Udinese, raggiunto all’ultimo respiro con Okafor, è passato in secondo piano a causa dei vergognosi cori razzisti rivolti al portiere dei rossoneri Mike Maignan, da parte di alcuni sostenitori dell’Udinese. Nel corso del primo tempo, nonostante svariati richiami all’indirizzo dell’arbitro per segnalare la situazione, gli insulti non si sono placati, costringendo il numero 16 del Milan ad abbandonare il campo al minuto 33′. L’arbitro Maresca sospende la partita per 5 minuti, minacciando una sospensione definitiva in caso di nuovi cori ritenuti offensivi.

Al termine della partita il portiere francese, ai microfoni di SkySport24, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ho sentito versi di scimmia. Non è la prima volta che succede, ma ho sentito il sostegno di tutti. Ero arrabbiato e abbiamo deciso di andare negli spogliatoi. Poi abbiamo parlato e siamo tornati in campo. La risposta migliore è stata vincere questa partita“.

Il mondo del calcio si è immediatamente mobilitato per condannare il terribile gesto ed esprimere la vicinanza al calciatore. Primo fra tutti, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, che ha diffuso un comunicato in cui si afferma: “Non c’è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall’istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società. Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista. La Fifa e il mondo del calcio mostrano piena solidarietà alle vittime di razzismo e di ogni altra forma di discriminazione. Una volta per tutte: no al razzismo! No ad ogni forma di discriminazione!“.

Immediatamente successiva, è stata la risposta del presidente della FIGC, Gabriele Gravina: “Nel calcio non c’è posto per il razzismo, siamo solidali con Maignan e condanniamo quanto accaduto a Udine“. Le istituzioni hanno dimostrato la loro vicinanza, attraverso le parole del Ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città: vale sempre e ovunque! Come il rispetto: sempre e ovunque! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan“.

Non si è fatta attendere, poi, la condanna da parte delle società di Serie A; Milan e Udinese, direttamente coinvolte, in prima linea, seguite dall’Inter, che ha dichiarato: “Siamo fratelli del mondo, contro ogni forma di discriminazione. Al fianco di Mike Maignan“. Il responsabile dell’area tecnica dei bianconeri, Federico Balzaretti, ha riferito che si sta già lavorando con le autorità per individuare e punire i responsabili.

Intervistato a La Gazzetta dello Sport, anche il leggendario tecnico rossonero Arrigo Sacchi, ha espresso la sua rabbia e delusione su quanto accaduto a Udine: “Com’è possibile che nel 2024, in uno stadio dove si va per assistere a uno spettacolo, si sentano ancora cori razzisti? Il problema è culturale: ormai non mi meraviglio più, perché in questo Paese trionfa l’ignoranza e, da sempre, il razzismo va a braccetto con l’ignoranza. Evidentemente non siamo stati capaci di trasmettere le giuste idee. Tutti abbiamo delle colpe, altrimenti questi episodi non si verificherebbero e, soprattutto, non si ripeterebbero“.

Allo stesso modo, la vicinanza è stata dimostrata da chi combatte la stessa battaglia di “Magic Mike” sul campo: compagni e avversari. Dai colleghi milanisti Rafa Leão, Tomori, Theo Hernandez, Adli, Reijnders e Chukwueze, ai connazionali “bleus” Ndombele, Ikoné, Fofana, Bakayoko e Kylian Mbappé, che attraverso un post su X ha espresso solidarietà al compagno di nazionale: “Non sarai mai solo Mike. Siamo tutti con te. Ancora gli stessi problemi e ancora NESSUNA soluzione. Quando è troppo è troppo !!!!!!!!!!!! NO al razzismo!!!

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Flavio Forlini

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