La finale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Inter è dietro l’angolo. Lunedì alle 22 ora di Riyadh, quando in Italia saranno le 20, i nerazzurri – reduci dal 3-0 sulla Lazio – affrontano i campioni d’Italia in carica.
Alla vigilia della sfida, all’Al–Awwal Park di Riyadh, Simone Inzaghi ha parlato in sala stampa ai giornalisti presenti.
Quali sono le insidie domani? “Una finale tante volte è decisa dagli episodi: bisogna fare molta attenzione. Si tratta di un match da organizzare in due giorni e mezzo, la squadra deve continuare a lavorare come nelle ultime partite. Giochiamo contro i campioni d’Italia, hanno vinto 3-0 la semifinale, in campionato hanno avuto qualche problema ma hanno tanta qualità, con una rosa lunga. Servirà una partita importante”.
Ha già vinto quattro Supercoppe: che sapore avrebbe vincere? “Sarebbe importante per tutto l’ambiente. Vincerla tre volte di fila è successo solo una volta nel calcio italiano. Abbiamo vinto qui il derby l’anno scorso, due anni fa contro la Juventus, ora vorremmo battere il Napoli”.
C’è un po’ di stanchezza? Sta pensando a qualche cambio? “Chi ha giocato, sabato ha fatto defaticante. Qualche giocatore è un po’ affaticato, l’allenamento di oggi sarà più indicativo. Non ho ancora il quadro della situazione, devo vedere il recupero e come sta chi ha giocato contro la Lazio”.
Il Napoli giocherà con la difesa a tre e probabilmente avrà un atteggiamento difensivo: come si gioca contro una squadra così chiusa? “Il Napoli ha cambiato modulo, prima era una squadra di possesso ora lo è meno. Se Mazzarri confermerà l’assetto della semifinale ci troveremo pronti: al di là di modulo e tattiche, conteranno le motivazioni”.
Condivide il record di Supercoppe con Lippi e Capello: tiene al record? “Ci tengo più per l’Inter che per me stesso. Sarebbe bello vincerla: ho fatto i complimenti ai ragazzi perché dal 13 di luglio antepongono l’Inter alle gioie personali. Questo è il segreto di una squadra”.
Che differenza c’è con la partita di campionato? “Il contesto, la preparazione: al Maradona venivamo dalla partita col Benfica, dove avevamo fatto tanti cambi. Qui arriviamo tutti nelle stesse condizioni. Il Napoli avrà un modulo differente, l’intensità dell’Inter dovrà essere la stessa”.
L’importanza del capitano Lautaro. “E’ importantissimo. Lautaro sta facendo un grandissimo lavoro, in campo e fuori. Si assume le proprie responsabilità e al di là di quello che fa in campo c’è anche tutto quello che fa lontano dal campo, negli allenamenti. Sono contento di lui e dei suoi compagni. Abbiamo fatto 6 mesi nel migliore dei modi, ma dovremo dare continuità nei prossimi”.
C’è il rischio di un eccesso di fiducia? Servirà un lavoro più tattico o di mentalità? “Le distanze in campo sono importantissime: dobbiamo essere bravi perché quando rimani corto copri meglio il campo, è più facile assorbire le ripartenze. Dobbiamo recuperare energie fisiche e mentali, poi servirà anche il lavoro tattico. Cerchiamo di dare alla squadra tutti gli strumenti affinché tutti sappiano quello che devono fare”.
Questa partita vale anche come messaggio per il campionato? “Sarebbe chiaramente un bel segnale, ma noi dobbiamo focalizarci su questo trofeo. Ci sarà uno stadio pieno, le finali è bello giocarle e vincerle. Il campionato sarà avvincente”.
Che tipo di cavallo è l’Inter? “Io non mi intendo di ippica. Io mi intendo di Inter e di calcio. Da bambino giocavo solo ed esclusivamente a pallone, mi piace farlo con i miei ragazzi, lo faccio anche con i miei figli”.
Seconda finale in Arabia per l’Inter: sente la crescita dei tifosi in questo paese? “Ne ho visti tantissimi l’anno scorso, ne ho visti ancora tanti anche quest’anno. Siamo contenti di avere tanti tifosi qui in Arabia”.
Fonte: Inter.it
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