Spalletti ricorda Riva: “Eroi che ci stavano così vicino. Ero bambino, la sua figurina quella più ambita”
Scrive TMW, Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, parla da Cagliari dove si terranno oggi i funerali di Gigi Riva, ai microfoni di Sky Sport: “Di qualità ne aveva così tante per riuscire a farle assorbire a tutti in un mondo cambiato e moderno, che dovrebbe mantenere un po’ di piede nel passato per attingere e assorbire. Sono eroi che ci stavano così vicino… Lui aveva questa qualità di essere umano e una persona per bene. La sintesi di tutto è lì. Aveva questa sua caratteristica di protagonista non protagonista, ha vissuto la sua infanzia con le difficoltà che tutti sapete e non volendo diventare un grandissimo personaggio, ma volendolo diventare allo stesso tempo per dare quelle qualità che si hanno a disposizione per tutti gli altri. Il faro più importante che voleva rivolto verso se stesso era quello degli amici e delle persone cui voleva bene. Mi hanno parlato di un aneddoto del 2006, quando si mise da parte per lasciare visibilità agli altri”.
La sua Nazionale quali qualità di Riva ha?
“Le vorrei tutte… Rombo di Tuono è veramente il soprannome che lo ricorda bene. Il tiro e la sua forza morale avevano questo rumore molto più potente delle parole. Ricordo che ero bambino e la sua figurina era quella più ambita, da mettere prima possibile nell’album. Aveva un canocchiale sul piede sinistro, quando metteva a fuoco tirava sempre in quel metro di porta e la palla lì finiva”.
Se dopo 54 anni si parla ancora dello Scudetto del Cagliari…
“Prima si ricercavano anche doti umane e morali nei calciatori. Si voleva conoscere in che contesto si viveva e quali valori avesse. Oggi si fa un po’ meno e bisognerebbe tornare a farlo per riavere questi eroi qua”.