Come riporta TMW, Radja Nainggolan ha parlato ai microfoni di sportmediaset del momento della “sua” vecchia Roma, del cambio di allenatore da Mourinho a e De Rossi e del suo amico ed ex compagno di Nazionale Romelu Lukaku.
Queste le sue parole :”Josè è un allenatore che ha vinto molto in passato, tuttavia con lui non ho mai visto la Roma dominare come accadeva quando ero in campo. Penso che la scelta di puntare su una figura come Daniele, particolarmente amato dalla piazza, sia stata corretta e soprattutto sia arrivata nel momento giusto della stagione. Ho avuto Daniele come allenatore alla Spal e so che propone un calcio propositivo come piace a me, tuttavia non mi aspettavo che arrivasse sulla panchina della Roma così presto“. Nainggolan poi ha continuato sulla turbolenta vicenda della scorsa estate che ha visto la separazione definitiva tra Lukaku e l’Inter. “Sono contento che Lukaku giochi nella Roma, è un giocatore che fa tantissimi gol come ha mostrato sinora. Per quanto lo conosco, se ha scelto di lasciare l’Inter, un motivo c’è sicuramente. La gente continua a chiedersi perché si è comportato così, tuttavia prima o poi penso che svelerà le motivazioni della sua scelta anche perché sono curioso di sentire la sua interpretazione“.
Il “ninja” ora in forza al Bhayangkara Presisi squadra indonesiana, è stato protagonista in Italia dalla stagione 2005/2010 prima con la maglia del Piacenza, poi sbarca a Cagliari dove rimane fino alla sino al 2014, in maglia rossoblù totalizza 132 presenze segnando 7 gol. La carriera di Nainggolan trova la sua consacrazione con il passaggio alla Roma, nella capitale sponda giallorossa gioca 155 partite mettendo a referto 28 gol. Nel 2018 il suo passaggio all’Inter dove gioca una sola stagione, in 33 presenze segna 6 gol, tra questi quello decisivo contro l’Empoli che porta all’Inter la qualificazione in Champions League. Torna poi in Sardegna al Cagliari nella stagione successiva.
La sua avventura italiana termina in Serie B con la maglia della Spal, dove in 10 presenze segna un gol chiamato proprio dal suo vecchio amico Daniele De Rossi, all’epoca allenatore dei biancoazzurri. Genio e sregolatezza per il “ninja“, una carriera condita da alcuni problemi extra campo e da una tecnica sopraffina che gli ha permesso di segnare gol stupendi, quasi tutti con il suo magico destro da fuori area.
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