Scrive TMW, a pochi minuti dalla sfida con il Torino, il tecnico del Cagliari Claudio Ranieri ha parlato ai microfoni di Sky. Inevitabile il ricordo di Gigi Riva, scomparso nei giorni scorsi all’eta di 79 anni:
“Gigi ha rappresentato il popolo sardo, erano anni difficili: è stato l’alfiere di una rivalsa sociale ed il popolo sardo si è legato a lui. Nei primi anni qui lo trovavo in sede a leggere il giornale: lui era di poche parole, io altrettanto. Sono tornato qui proprio perché il figlio mi diceva quanto Gigi ci teneva, ho rotto gli indugi e ho scelto di tornare. Ritornare qui e vincere mi ha fatto riaprire il cuore con la gente di Cagliari. La sua vera forza era la convinzione che esprimeva in ogni gesto, era una forza della natura. Riusciva ad andare sempre sul sinistro, dentro l’area di rigore si faceva rispettare: un atleta perfetto.
Riva non sopportava la costruzione dal basso
“Siamo d’accordo, per me il gol perfetto parte dal rinvio del portiere con la punta che fa gol. È giusto tenere palla in certe occasioni, ma vorrei vedere quanti gol nascono dalla costruzione dal basso. Per costruire devi avere i giocatori adatti, perché se tu tieni palla, l’avversario fa in tempo a chiudersi”.
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