di Stefano Borgi.
E dopo 10 rigori praticamente perfetti, anche Nico Gonzalez sbaglia il suo tiro dagli undici metri. Ormai è una sorta di maledizione: Bonaventura, Ikonè, adesso l’argentino, totale due punti in classifica ed una finale di supercoppa gettati alle ortiche. Altro che fisico bestiale, qui ci vuole l’infinita pazienza e capacità di sopravvivenza oramai proverbiali del popolo viola. Da un fisico all’altro: duole dirlo ma stasera la Fiorentina è stata fisicamente sovrastata dall’Inter. In tutti i reparti. Prendete Maxime Lopez: sta lì, fa il compitino, non recupera e non imposta. Ancora meno argina e rilancia il gioco aereo (come fa? È alto poco più di 1,60). Prendiamo Quarta, Ranieri, Parisi, Bonaventura, Beltran, Sottil, Ikonè, Brekalo… sembra la squadra dei lillipuziani. Si salvano Mina (che se ne andrà), Mikenkovic, Biraghi, Barak, N’Zola, Mandragora (che però non salta mai di testa), Nico e Kouame. Mancano chili, spalle larghe, gomiti e sbracciate, la Fiorentina recupera raramente ed ancora meno riparte. E meno male che c’e Duncan. Intendiamoci, non è obbligatorio essere dei marcantoni, ricordate il Barcellona di Guardiola? Xavi, Iniesta, Bousquets, David Villa, Pedro, Messi… mancava solo Biancaneve. Però, a parte la tecnica imparagonabile, muovevano velocemente la palla, uno-due tocchi al massimo, scambi veloci, triangoli e via. Questa Fiorentina è lenta, troppo manovriera, il gioco scorre quasi in modo pachidermico, ed una volta persa palla (grazie al non-fisico di cui sopra) sono dolori. Ormai il mercato di gennaio è andato, speriamo l’anno prossimo (resti o no Italiano) questo sia un argomento primario sul tavolo dei dirigenti.
BELTRAN (ED I SUOI FRATELLI), DOVE SEI? Non solo Beltran: Parisi, Lopez, Mandragora, Brekalo (ormai un ex), Ikonè, Sottil, Barak, N’Zola… tutti calciatori di un certo passato (o di un futuro certo) che con Italiano stanno fallendo. Il vichingo è il caso più doloroso, anche economicamente parlando: ci chiediamo, che calciatore è Beltran? Prima punta? Seconda? Rifinitore? Trequartista? Esterno? Ditecelo voi perché noi alziamo bandiera bianca. Lucas Beltran sta fallendo in ogni ruolo, in ogni posizione del campo. Eppure corre, si impegna, si danna nel pressing, ma come si dice in gergo… non la struscia mai. Barak: eccellente ed inquadrato ad Udine e Verona, a Firenze ha perso ogni identità. Tecnica e tattica. Idem per Brekalo che al Torino (almeno) faceva gol. Mandragora idem con patate, Ikonè in Francia faceva fuoco e fiamme… tra le linee. Sarà questo il problema? E perché Italiano in quella posizione non lo ha mai provato? Lasciamo perdere Parisi rovinato dagli esperimenti sulla fascia dx, dove Biraghi (dopo gli infortuni di Dodo’ e Kayode) non ci ha (furbamente) voluto giocare. Fino ad arrivare a N’Zola, praticamente una creatura di Italiano, lontanissimo parente del bulldozer visto a La Spezia. Certo poi ci sono Duncan, Arthur, Kouame, Terracciano (merito da dividere con Savorani), lo stesso Kayode, Ranieri, tutta gente che con Italiano si è ritrovata, ha aumentato il proprio rendimento, ma la bilancia ahimè non è in pari. Anzi… Questo per dire che a giugno una valutazione andrà fatta, anche sul tecnico, ricordando che allenatori e calciatori passano, tifosi e società restano.
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