Juve, Allegri: “Con l’Inter non sarà decisiva per lo scudetto. Chiesa dal 1′? Non so. Thuram mi ha stupito”

Scrive Sportmediaset, ci siamo, è tempo di Inter-Juventus. Una possibile resa dei conti a San Siro tra le due squadre che stanno dominando questa Serie A con i bianconeri di Allegri costretti a fare risultato per non lasciar scappare via i nerazzurri in testa alla classifica. “Sarà una partita bella e difficile – ha commentato il tecnico bianconero alla vigilia -, ma non sarà decisiva per lo scudetto. Il campionato è ancora molto lungo anche se sanno tutti che l’Inter è la squadra più forte ed è favorita per il titolo”. Proprio su un giocatore dei nerazzurri Allegri si è soffermato: “Sono rimasto meravigliato da Thuram”.

Ha sciolto i dubbi per i convocati?
Andremo tutti perché Chiesa e Rabiot sono recuperati. Anche Djalò e Alcaraz verranno con noi a Milano.

Cosa vuole vedere dalla sua Juventus contro l’Inter?
Sarà una meravigliosa serata di sport in uno stadio esaurito. Noi stiamo molto bene, ma sappiamo della forza dell’Inter. E’ una tappa del nostro percorso di crescita, ma da qui alla fine dobbiamo fare molti punti per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero la Champions.

Come giudichi il vostro mercato di gennaio?
Alcaraz è giovane e ha voglia di fare bene e imparare. Sono contento, ma è un giocatore tutto da scoprire. Djalò invece è in ritardo perché viene da una operazione al crociato e lo inseriremo gradualmente.

Chiesa sarà titolare?
Non lo so, deciderò dopo l’ultimo allenamento. Importante è avere tutti a disposizione in questa seconda parte di stagione dove giocheremo molto, considerando anche la Coppa Italia. Contro l’Inter è una partita importante, ma soprattutto sarà una bella serata da vivere e giocarci con le nostre armi.

Come sta Kean e quando rientrerà?
Ho parlato con Moise dopo che è saltato il trasferimento all’Atletico. Deve pensare a lavorare e recuperare, ma gli ho detto che ci sarà sicuramente utile da qui a fine stagione.

Cosa deve mettere in più la Juve contro l’Inter?
La voglia di fare risultato perché per noi è un test importante.

Yildiz come l’ha visto in settimana? Quanto gli fa bene la concorrenza con Chiesa?
La concorrenza fa bene a tutti, soprattutto quando si gioca una volta a settimana e in allenamento devi dimostrare di essere in condizione. Da questo ne trae beneficio tutta la squadra che è molto coesa e lo dimostra ogni partita anche chi subentra. Quello che abbiamo fatto finora non conta niente, ma saranno decisivi tutti i punti da qui a fine campionato. Yildiz l’ho visto meglio.

Come stanno gestendo questa attesa i ragazzi più giovani?
Non c’è differenza tra veterani e giovani, anche perché non abbiamo giocatori molto avanti con l’età. Sarà una bella partita, primi contro secondi, ma non è contro l’Inter che finisce il campionato.

Che peso ha questa partita a livello psicologico?
Non è uno snodo decisivo per il campionato, con i tre punti a vittoria basta poco. Noi dobbiamo fare quello che si deve per raggiungere il nostro obiettivo che non è lo scudetto. Il bello di queste sfide è che l’attesa è molto alta, ma i ragazzi devono fare la propria partita e divertirsi.

Vorresti vedere Chiesa che si sacrifichi di più anche a livello mentale?
Cerca sempre di fare il massimo per mettersi a disposizione, ma il suo modo di giocare e l’operazione che ha avuto spesso gli creano fastidio. Dovrà conviverci.

Che profumo sentite per questa partita?
La voglia di fare una bella gara. Per il lavoro fatto quest’anno con questo gruppo giocare questa partita da secondi in classifica è un premio. Questo non vuol dire che non faremo il massimo, anzi, vogliamo provare a fare risultato anche se non sarà semplice. Con l’Inter è un’altra tappa del percorso.

I vostri giocatori sono ambiti sul mercato: orgoglio o fastidio?
Rabiot è un giocatore importante e pesante dentro e fuori lo spogliatoio. Sono contento di averlo alla Juventus. Le voci su Cambiaso non le commento, ma posso dire è che fanno piacere perché certifica il valore patrimoniale importante dei nostri giovani.

Contro l’Inter è più importante vincere o non perdere?
Noi cercheremo di fare un risultato positivo.

Un giocatore dell’Inter che non pensavi così forte?
Thuram, mi ha meravigliato in positivo.

Cos’ha da perdere la Juventus a San Siro?
Come ogni squadra in ogni partita si ha sempre da perdere perché si parte tutti 0-0. Quando si gioca abbiamo sempre qualcosa da perdere.

Quest’anno c’è più sinergia tra lei e il gruppo ed è un fattore per i risultati superiori alle aspettative?
La nostra forza è lavorare sui nostri limiti, ma non vuol dire essere più o meno bravi. Il gruppo è coeso e ha voglia di fare cose importanti. Abbiamo fatto 53 punti, ma ne mancano ancora per entrare di nuovo in Champions. Pensiamo una partita alla volta senza pensare a ciò che abbiamo fatto, che tanto sono scritte e rimangono.

L’Inter è preoccupata di sfidare la Juventus? Le polemiche arbitrali vi condizionano?
Noi abbiamo grande rispetto dell’Inter perché come ho sempre detto è la squadra più forte del campionato e favorita per lo scudetto come è chiaro a tutti. Noi per il resto non dobbiamo farci distrarre dalle cose esterne, noi possiamo fare solo il meglio possibile in campo per fare risultato.

L’Inter con una vittoria chiuderebbe il discorso scudetto?
Vediamo il risultato, ma comunque mancano molte partite e il calcio è pieno di imprevisti. Bisogna avere equilibrio e sapere che ci sono momenti di difficoltà, ma la cosa più complicata è gestirli. Non restiamo sereni sul nostro lavoro.

Sta preparando qualcosa per fermare il regista dell’Inter?
Dopo l’ultimo allenamento valuteremo tutti. Sicuramente dovremo correre molto.

Si aspetta una partita simile a quella dell’andata?
Sembra ieri, abbiamo giocato da poco tempo. Fu una gara equilibrata, con molto rispetto e tattica. Credo che sarà una partita molto diversa.

LEGGI ANCHE, 10 giugno 1961, Juventus-Inter 9-1: la partita che diede inizio alla rivalità. Le dieci sfide che hanno fatto la storia

https://goalist.it/2024/02/03/10-giugno-1961-juventus-inter-9-1-la-partita-che-diede-inizio-alla-rivalita-le-dieci-sfide-che-hanno-fatto-la-storia/
Lisa Grelloni

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