Scrive Sportmediaset, l’indipendenza del sistema arbitrale, la riduzione del numero complessivo dei club professionistici e una nuova governance che garantisca più peso e autonomia alla Serie A, in stile Premier League. Sono questi alcuni dei punti cardine del documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano, approvato dall’assemblea di Lega e visionato dall’Ansa.
“Diviene urgente introdurre correttivi che assicurino alla Serie A il ruolo che le compete”, spiega la Lega, che chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore autonomia alla Serie A, in stile Premier. Inoltre, tra le richieste rivolte al Governo, ci sono quelle riguardanti l’incasso di una percentuale del volume delle scommesse e l’abolizione del divieto di sponsorizzazioni da parte delle società betting, oltre al ripristino dei benefici per chi fa rientro in Italia (dopo la mancata proroga del decreto crescita).
Ci sono anche dei punti dedicati alla classe arbitrale: la richiesta è quella di riconoscere una piena indipendenza del settore, portando anche l’Aia fuori dal consiglio Figc. Inoltre, la proposta è quella di rendere gli arbitri professionisti sotto il profilo giuridico e contrattuale. Tra i temi delle richieste a Fifa e Uefa c’è l’idea del Var a chiamata, quella di rendere pubblici in diretta i dialoghi del Var, di valutare un aumento delle sostituzioni e di sperimentare le espulsioni a tempo.
RIVEDERE IL NUMERO TOTALE DEI CLUB PROFESSIONISTICI
Tra i punti più importanti c’è quello che riguarda la riduzione del numero complessivo dei club professionistici, attualmente 100 tra Serie A, Serie B e i tre gironi di Serie C. “Non è più rinviabile ridefinire la missione dei diversi campionati professionistici – si legge nel documento -. “occorre ripensare ed elevare i requisiti delle squadre che partecipano ai campionati professionistici” e “rivedere il numero di promozioni e retrocessioni nelle diverse leghe”.
Un altro dei punti riguarda le multiproprietà e le seconde squadre. Riaprire alle multiproprietà, che sono state vietate dalla Figc a partire dal 2028/29, potrebbe consentire secondo la Lega “l’attivazione di meccanismi virtuosi per la valorizzazione di giovani, con modalità finanziariamente più sostenibili rispetto all’attuale sistema di seconde squadre di Lega Pro”. A proposito di seconde squadre, la Lega propone un’accelerata al progetto, abolendo tra le altre cose il costo di iscrizione aggiuntivo, chiedendo una maggiore flessibilità nel passaggio dei giocatori e aprendo alla possibilità di farle giocare nei tornei dilettantistici in caso di retrocessione.
Tra le altre proposte, c’è anche quella di modificare la Coppa Italia “valutando format della competizione collegati alle giornate di campionato”, mentre dal punto di vista economico c’è l’idea di valutare un salary cap per quanto riguarda gli stipendi dei giocatori.
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