Scrive TMW, José Mourinho, intervistato dal canale Youtube FIVE, ha parlato del suo prossimo futuro. “Non so quale sarà la prossima volta. Ho avuto un pranzo con i miei amici e le persone che lavorano con me. Ho parlato con loro e se posso lavorare domani lo farò. Non mi diverto in nessun giorno quando non lavoro, non capisco – e mi scuso – le persone che parlano di un tempo sabbatico, perché questi mi danno solamente depressione”.
Per questo è differente da Pep (Guardiola, ndr)?
“Certo, siamo diversi, è sicuro. Voglio solo lavorare, ma devo essere paziente, lavorare per la giusta opportunità. Ho avuto offerte ma non ero interessato”.
Chi è il favorito per Premier e Champions?
“Per la Premier il City e il Liverpool. Non farò uno sbaglio, ma penso il City. Per la Champions vorrei dire City e Real Madrid. Se qualcun altro dovesse vincere per me sarebbe una grossa sorpresa. Vorrei che il Real Madrid vincesse ancora, per il club e per Carlo, non sarei arrabbiato se vincesse il City. Il Bayern Monaco può farcela, il PSG anche. Non so, guardando alle potenzialità ripeto le mie nomination”.
Sulle rivalità sportive.
“Penso di averle dimenticate, perché non ci pensavo. Le rivalità arrivavano nella mia direzione, non ho mai avuto brutti sentimenti, non ho mai pensato di un altro manager che se lo incontro per strada attraverso per non salutarlo. Ce l’ho avuta con i club: io e Wenger abbiamo avuto i nostri scontri, ma la cosa bella era vincere battere l’Arsenal ogni volta. Perché ogni volta era il Chelsea che faceva boom boom boom, non mi divertivo a giocare contro il Newcastle, non vincevo mai. Su dieci volte ho vinto forse una volta o due. Non avevo rivalità con Pardew o Allardyce, ma se andavo a giocare al St. James’s era difficile. Ho sempre avuto buone relazioni con i manager, non ho niente contro Pep. Era solo perché abbiamo giocato quattro volte fra Inter e Barcellona, nella stessa stagione, nel gruppo e nelle semifinali. Poi sono andato al Real Madrid ed è diventato duro, non siamo rivali, sono un bravo ragazzo, anche se non lo sembro”.
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