Lazio, Tare spara a zero: “Sarri? Fuori dal campo è difficile comunicare con lui. Abbiamo due modi diversi di vedere il calcio”

Igli Tare ex d.s. della Lazio, ha parlato ai microfoni di Radio Serie A, svelando degli interessanti retroscena sulla sua carriera nella dirigenza biancoceleste.

IL RAPPORTO CON MISTER SARRI – Sarri sul campo è molto bravo, ma fuori è difficile creare un rapporto con lui e comunicare. Non è una novità, ovunque è stato ha avuto questo carattere difficile da gestire. La scelta di prenderlo 3 anni fa era perché si chiudeva l’era di Inzaghi che era la storia della Lazio e dovevamo creare un progetto completamente scioccante, opposto. Fu una scelta mia condivisa con Lotito. Non ho mai avuto problemi con Sarri, me lo confermò anche in una cena che ebbi con lui alla fine. Abbiamo due modi diversi di vedere il calcio, ma le due visioni dovevano combaciare per il bene della società. I meriti del secondo posto dello scorso anno vanno a lui e alla squadra. Lui accettò la nostra offerta sapendo che il nostro obiettivo era la crescita dei giocatori, sono fiero di aver contribuito”.

ANEDDOTI DI MERCATO – Hernanes fu il mio primo grande colpo. Tutti erano convinti che non lo avrei portato alla Lazio perché aveva tante squadre su di lui, ma in 8 giorni in Brasile conobbi il suo agente e riuscii a convincerlo. Su di lui c’era un’altra trattativa con il Lione, non sapevo che ci fosse questa cosa parallela. Hernanes però ci preferì per la passione. I miei più grandi rimpianti sono invece Cavani e Kim, che poi andò al Fenerbache“.

IL FUTURO – Non so se tornei alla Lazio, in questo momento non è la mia priorità. Volevo lasciare la Lazio al suo top. La mia ultima partita della Lazio me la immaginavo con l’Olimpico tutto esaurito e piansi con mia moglie perchè in quel Lazio-Cremonese era davvero pieno lo stadio”. 

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Flavio Forlini

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