Il centrocampista francese, che ha trascorso complessivamente 4 stagioni in Italia, con le maglie di Milan e Napoli, nel corso di un’intervista al quotidiano francese L’Equipe, ha rilasciato un’intervista in cui ha ripercorso varie tappe della sua carriera, soffermandosi sul rapporto avuto con i vari allenatori con cui ha lavorato.
L’INTERESSE DI CONTE E L’APPRODO AL CHELSEA NEL 2017 – “Conte mi voleva fin dai tempi della Juventus e comunque volevo fare un’esperienza all’estero. Finiamo quinti, vinciamo la FA Cup, fu un’annata positiva”.
L’ARRIVO DI SARRI – “Sarri arriva con Jorginho e non mi parla neppure. Così ho saputo che dovevo andarmene”.
LA SECONDA ESPERIENZA AL MILAN – “Mi corteggiavano. La società mi voleva, non Pioli. Il primo anno gioco un pochino, ho dato il mio contributo ma lo scudetto non lo sento totalmente mio. A fine stagione sono combattuto. Mi piaceva l’idea di non muovermi per due stagioni, mi do tempo fino al mercato invernale. E poi Pioli mi dice che non conta troppo su di me, ed è uno schiaffo al mio ego. E’ un ottimo allenatore sul piano tecnico e tattico. Ma ho un po’ di risentimento per certe cose. A un certo punto avrei meritato di giocare di più, e l’ha ammesso pure lui“.
IL RAPPORTO CON GATTUSO – “Riserbo un ottimo ricordo di Rino Gattuso che ho conosciuto al Milan e al Napoli, anche se venimmo quasi alle mani. Ci spingeva a dare sempre il massimo, i suoi discorsi ci trascendevano. E’ una persona affettuosa, sempre disponibile, anche fuori dal campo”.
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