Meret 7 – Protagonista nel primo quarto di gara, con tre parate in pochi minuti, di cui due complicate su Lewandowski e Gundogan. Spesso gli si criticano le uscite, oggi è impeccabile anche in questo fondamentale. Non può nulla sul gol di Lewandowski.
Di Lorenzo 6 – Sfortunato sul gol, il pallone gli passa tra le gambe. Per il resto è il solito accompagnatore in attacco e oppositore in difesa, facendo su e giù sulla destra.
Rrahmani 6,5 – Bravo, bravissimo nel primo tempo, azzeccando tutte le letture e mettendo le ganasce a chi passa nella sua zona. Anche nell’azione del gol ci sentiamo di non dargli colpe. Prestazione positiva.
Juan Jesus 6 – Resta incollato a Lewandowski parecchio tempo, seguendo ogni taglio e rompendo la linea per stargli addosso. Tant’è che il polacco deve cambiare zona per far male.
Olivera 6,5 – Due chiusure fondamentali in pochi minuti, dimostra di essere sul pezzo. Il fuoriclasse Lamine Yamal è totalmente annullato.
Zambo Anguissa 6 – Per una frazione di partita sembra quasi che ci sia qualcuno che lo costringa a giocare. Non si diverte più, troppo spesso viene beccato in ripiegamenti o transizioni offensive fatte con troppa pigrizia. A un altro livello nella ripresa, trovando anche l’assist per Osimhen.
Lobotka 6 – Entra sul terreno di gioco con qualche timore di troppo, glielo si legge negli occhi, e ci mette un po’ a scrollarseli di dosso. All’inizio mette ordine, ma sono più i passaggi all’indietro che quelli in avanti. Poi acquisisce consapevolezza e torna la solita trottola a tutto campo.
Cajuste 5 – Approccio horror, con tanti palloni persi, anzi regalati al Barcellona con intollerabile superficialità. Un po’ meglio col passare dei minuti, ma ancora lontano dalla sufficienza. Dal 68′ Traoré 6 – Entra con con la testa e l’atteggiamento giusti. E soprattutto è una mezzala più verticale rispetto a Cajuste e lo fa vedere.
Politano 5,5 – Non fa sempre la scelta giusta nell’ultimo terzo di campo, ma di attenuanti non ne mancano alla luce di tutti i chilometri macinati sulla fascia. Indossa l’elmetto e non si risparmia mai una corsa all’indietro, come gli ha insegnato Spalletti. Nel finale però non ne ha più.
Osimhen 6,5 – Se doveva essere lui il faro, la luce, la stella maestra, immaginatevi Araujo come un nuvolone grigio che lo oscura per quasi tutta la partita. Al 75′ è il peggiore in campo quando, in un attimo, diventa il migliore dei suoi con una giocata: con un lampo si libera di Martinez e sfrutta l’unica vera occasione a sua disposizione segnando un gol da centravanti vero. Si sa, i campioni sono così.
Kvaratskhelia 5 – Di solito è quello che prende per mano la squadra, stasera servirebbe qualcuno che trascini lui. Scende in campo con inusuale timidezza. Una sola bella giocata, poi guizzi zero. Bocciato. Dal 68′ Lindstrom 6,5 – Entra lui e il Napoli comincia a creare qualche pericolo. Gioca con tre marce in più rispetto ai compagni. In venti minuti fa molto di più di Kvara in 70.
Francesco Calzona 6,5 – Esattamente 48 ore fa ha firmato il contratto, un solo allenamento diretto e la squadra sta già molto meglio in campo ed è evidente a tutti, soprattutto al pubblico del Maradona che a fine partita applaude. Difensivamente i passi in avanti sono incredibili per il poco tempo a disposizione, in fase offensiva c’è ancora parecchio da lavorare.
Fonte: TMW
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