Il Torneo di Viareggio o Coppa Carnevale come ogni anno riserva le massime esponenze giovanili di tutto il mondo e tanti campioni si sono esibiti in Toscana agli albori della propria carriera. Ecco perchè quest’oggi abbiamno intervistato Michele Fratini, considerato un’eccellenza nel settore dei talent scout ed intermediario di mercato specializzato proprio sui giovani che ha visto e sta continuando a vedere fino a lunedi (giorno della finale), in prima persona sul campo la quermesse per scoprire i migliori talenti del Torneo di Viareggio 2024:
“Un torneo bello, come sempre, ma evoluto. Dove prima c’erano le grandissime big italiane ma adesso la direzione è di una visione più globale. Le quattro finaliste sono squadre africane e dunque con un calcio più fisico, struttarale e veloce. Oggi il calcio è così, è un peccato non poter vedere le big… Ricordo Antognogni, Del Piero, Flachi e molti altri giovani talenti italiani calcare questi campi. Ma andiamo nel dettaglio. Ho notato due giocatori veramente importanti nel Galatasaray, usciti si al primo turno, ma avevano un gran gioco e l’eliminazione è dovuta al fatto che 5 elementi di loro sono in pianta stabile in prima squadra ed ovviamente la priorità è andata li. Però vi assicuro che questi due nomi sono da segnarsi e tenere sotto controllo”.
“Halim Ayaz Yukseloglu. Esterno destro di fascia alta che ricorda molto Littbarski, brervilinio con qualità pazzesca, possiede i tre controlli fondamentali in quel ruolo: primo controllo, strappo e “messa” ossia il cross in area di rigore dal fondo, è un 2006, nazionale turco. Il secondo, Mustafa Berke Celik è un profilo molto importante, centrocampista con buona struttura fisica, bravo nel gioco di spola, ha tenuta gara e buona personalità nel gestire la conduzione della palla, anche lui classe 2006″.
“Il Torino si è presentata al Torneo di Viareggio con Kaio Ramalho, 2007, un calciatore brasiliano, centrale difensivo e titolare della selezione nazionale carioca, gioca nello Sfera e siamo davanti ad un profilo interessante, mancino e grande struttura fisica, ottimo nel gioco aereo e molto vigile nella traiettoria del pallone e riesce sempre con molta calma ed autorevolezza a fermare l’avversario, sentiremo parlare di lui. Un altro calciatore che mi ha rubato l’occhio è Giorgio Puzzoli della Fiorentina, mancino classe 2006, estro fuori dal normale, può giocare sia esterno a piede invertito e solitamente viene impiegato li, sia trequartista. Basti ricordare l’eurogol che ha fatto a Roma contro la formazione giallorossa, con il portiere fuori area e lui calcia forte all’incrocio dei pali, piede d’oro, Puzzoli merita il salto, è bravo ed è in una squadra con un Settore Giovanile importante, si smarca senza palla, molto rapido di pensiero e sono doti da non sottovalutare, anzi”
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“Il Sassuolo sforna sempre giocatori importanti ed anche stavolta non è mancata all’appello: pugliese d’origine, centrocampista, classe 2006, Alessandro Cardascio, centrocampista moderno ed universale. Può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo, dotato di un’ottima struttura, molto tecnico e propositivo. Quando porta palla non gliela togli, è molto abile nel gestire la sfera, ed è un ottimo assist-man, quando nota la profondità dei compagni riesce sempre a servirli con il suo piede vellutato. E poi.. Ragazzi, lo vedi subito: basta vederlo correre, bravissimo il Sassuolo con Palmieri che ha portato un profilo interessante, complimenti a loro”.
“Si, nell’Ojodu City ci sono due calciatori che mi hanno seriamente impressionato: un classe 2006 Obalowu Nafiu Ayobami. E per farvi capire, come a Firenze gioca Kayode (che gioca in una difesa a 4), ecco, lui ha le stesse caratteristiche ma è ideale nel “quinto” in un teorico 3-5-2, grande capacità di corsa, ha molta forza nonostante sia un normotipo, gamba vera da atleta ma gioca ottimamente con entrambi i piedi, ha segnato qualche rete in questo torneo e quindi ottimo anche in questo senso, bene anche nella “messa dal fondo”. Quando la squadra ottiene un calcio d’angolo rimane ultimo, ed il motivo è legato alla sua velocità per scongiurare il contropiede. Profilo che secondo me, senza esagerare, è pronto per la Serie A. Sa sovrapporsi, ed ha una grande resistenza fisica. L’altro, un 2005, si chiama Ibrahim Umar Hafiz, ha messo del suo per portare la squadra in semifinale, è un attaccante mobile che spazia da destra a sinistra per poi finalizzare come attaccante centrale, bravo nella finalizzazione, si appoggia ai centrocampisti nel ripiego, è molto bravo ed ha una “fame” pazzesca: attacca ogni pallone, abile anche nel gioco aereo, molto veloce. Credetemi, è da vedere, è una punta che mette sempre in difficoltà le difese, gioca sia “sul filo del fuorigioco” che nell’essere collante con la squadra”.
“A chiusura vi dico che il Torneo di Viareggio non è importante vincerlo ma mettere in mostra i propri talenti e dare la possibilità di “mettere in vetrina” i giocatori con margine di miglioramento. Credo sia questa la missione delle squadre. Vorrei fare anche i complimenti ad Alessandro Palagi, Presidente del Centro Giovani che organizza il Torneo. Riesce nonostante mille difficoltà, ad essere ottimale, sperando di vedere presto in campo anche i grandi club italiani che hanno fatto la storia di questo prestigioso torneo”.
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