L’ex tecnico rossonero Fabio Capello, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha esaminato approfonditamente il ruolo e la funzionalità che Zlatan Ibrahimovic ricoprirà in società al fianco di Cardinale: “Vivrà grandi responsabilità. Se prima si limitava a far sentire la sua voce in un contesto tecnico, in futuro lo dovrà fare in tutte le aree. Si occuperà di tutto, sarà un riferimento a 360 gradi. Cardinale ha detto di non essere contento di come stanno andando le cose. Ora toccherà a Ibra suggerire soluzioni. E se non sarà soddisfatto dovrà sceglierne degli altri“.
TESTA BASSA E PEDALARE – “Gli è stato affidato un ruolo importante e gravoso, credo che sotto questo aspetto sarà orgoglioso dell’incarico. Ma proprio perché lo conosco so che si metterà testa bassa e a pedalare per imparare alla svelta a muoversi in tutti gli altri campi“.
PIOLI – “Non so se ne sarà felice ma Stefano sa meglio di tutti che questo mestiere è fatto di risultati. Vanno ascoltate le parole di chi comanda, ovvio, ma alla fine più di tutto valgono le vittorie sul campo. A fine stagione si guarderà soltanto alla classifica e ai risultati nelle coppe, il resto sono filosofie. Ma Ibra non parlerà al posto dell’allenatore, non si permetterebbe mai di farlo“.
GIOCATORI MESSI IN SECONDO PIANO? – “No, non la leggo così. Ibra è il primo a sapere che in campo vanno loro, non quelli che da fuori parlano, stimolano, aiutano. Nessuno lo sa meglio di lui. E allora immagino che il suo rapporto con la squadra non cambierà molto dopo le parole di Cardinale“.
FUTURO E OBIETTIVI – “Con il nuovo ruolo potrà e dovrà decidere su tutto. So che non sarà istintivo e che cercherà condivisione. Sulla scelta di un eventuale nuovo allenatore vanno considerati pro e contro: il tipo di squadra che gli metti a disposizione, le risorse che hai e gli obiettivi che ti poni. Il Milan deve definire dove e come vuole arrivare a certi traguardi, cosa vuol vedere in stagione. I tifosi sono contenti se hanno show e risultati“.
IL RUOLO DEFINITO – “Si è finalmente capito cosa farà, all’inizio i confini del suo ruolo non erano assolutamente chiari. Stavolta è chiaro come il sole, non possiamo più dire lì c’entra o non c’entra, se toccherà a lui entrare nello spogliatoio o gestire i rapporti? Sì, toccherà a lui“.
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